ANIMAPHIX 10 - Con Simone Massi e Mimmo Cuticchio
Dopo la presentazione in anteprima mondiale alla scorsa Mostra del Cinema di Venezia nella sezione Orizzonti, dove ha ricevuto il Premio Carlo Lizzani, la partecipazione ad Alice nella Città e un intenso percorso festivaliero, arriva - martedì 23 luglio, ore 22 - in anteprima siciliana, alla 10a edizione di Animaphix Film Festival, l’atteso lungometraggio del pluripremiato regista di animazione Simone Massi,
Invelle, prodotto da Minimum Fax e distribuito da Lucky Red, in uscita al cinema il prossimo 29 agosto.
La proiezione sarà preceduta, alle ore 21, dalla performance live “Il Cunto” ad opera del cuntastorie (o cuntista) palermitano Mimmo Cuticchio - tra gli interpreti del film -, dove il racconto è affidato alla memoria e a una scansione metrica, una gestualità del corpo, una mimica del viso che trascendono la testualità del racconto e si iscrivono nell’effimera arte dello spettacolo.
Invelle, in dialetto marchigiano “in nessun posto, da nessuna parte”, scandisce tre momenti di passaggio fondamentali dell’Italia novecentesca, dall’oppressione fascista e nazista, fino alle lotte operaie, attraverso uno struggente racconto famigliare di rara potenza politica ed efficacia estetica. Un’ode lirica al mondo contadino e resistente, che si muove tra disegno tradizionale e rotoscopio. A raccontare i quarantamila fotogrammi disegnati a mano uno per uno, oltre al già citato Mimmo Cuticchio anche le voci di Marco Baliani, Ascanio Celestini, Luigi Lo Cascio, Neri Marcorè, Giovanna Marini, Toni Servillo, Filippo Timi.
Una serata, dunque, dedicata al racconto della memoria attraverso l’antica arte del cunto e il contemporaneo cinema animato dell’artista marchigiano che, fin dai suoi primi cortometraggi, ha fatto della memoria orale uno dei suoi più potenti strumenti di interpretazione della Storia, proprio attraverso “le storie” raccontate e viste dall’occhio semplice e vero del popolo.
«Nel pezzo di terra dove sono nato e cresciuto non c'è niente di importante da vedere e da ricordare, niente che possa essere considerato degno di finire sui libri. Una sorta di “Invelle”, un non luogo da cui la Storia con la maiuscola ha preso e preteso tutto quello che voleva e poteva. In cambio abbiamo avuto le storie con la minuscola, quelle che o le tramandi a voce oppure si perdono». Simone Massi
08/07/2024, 10:33