LA NOSTRA RAFFAELLA - "Era avanti in tutto"
Disponibile su RaiPlay il documentario
"La Nostra Raffaella" di Emanuela Imparato, dedicato alla carriera straordinaria di Raffaella Carrà, arrivata da ragazza a Roma da Bologna, ricordata attraverso sue interviste storiche e le parole di chi l'ha conosciuta meglio.
Emanuela, conosceva già Raffaella prima di lavorare a questo progetto?
Può sembrare incredibile, perché lavoro come autrice tv in Rai e non solo da oltre trent'anni, ma non l'avevo mai incontrata prima! Credo che la mia forza sia stata questa, non ero né condizionata dalla conoscenza personale, non c'era in me fanatismo o esaltazione. Da addetta ai lavori la seguivo, ovviamente: solo ora però ho potuto avvicinarla come artista, come donna di spettacolo, come donna, senza pregiudizi positivi o negativi: lei per me faceva parte dell'immaginario collettivo, avevo 4-5 anni ai tempi dei suoi inizi, me la ricordo come una ventata di energia, fuori dagli schemi.
L'ombelico di cui tutti parlano era davvero qualcosa di incredibile: l'ho affrontata con approccio libero e curioso, volevo scoprire chi fosse lei.
Quale è stato il segreto del suo successo?
Ho capito che il segreto del successo planetario di Raffaella è stato quello di essere rimasta sempre fedele a sé stessa e al suo pubblico, mettendo lo spettacolo, come ogni vero artista, al di sopra di ogni cosa.
Per lavorare a questo documentario ho iniziato ad ascoltare lei, ho preso tutte le interviste Rai che aveva fatto e le ho ascoltate, dal 1970 al 2019: da un lato c'era questo racconto di se stessa standardizzato (lei era molto riservata) ma anche molto autentico, molto vero (in questo senso l'intervista del 2000 da Enzo Biagi è meravigliosa).
Mettendomi in ascolto di tutte queste interviste ho capito le sue regole inalienabili: studio, disciplina, il talento che va coltivato, la voglia di fare, di arrivare, di sfidare se stessa. Tutto però con grande autenticità, mettendo al primo posto il pubblico. Raffaella era profondamente di sinistra anche se borghese, un contrasto che la caratterizza molto bene, era ordinata ma profondamente libera, una donna molto avanti, è stata anche la prima ad andare all'estero...
Come ha scelto gli intervistati?
Negli anni tanti e troppi han parlato di lei, anche chi la conosceva poco ma fingeva non fosse così. Ho cercato di far parlare solo le persone che con lei avevano lavorato e che l'avevano conosciuta bene, come Bruno Vespa ad esempio da cui lei andava sempre a raccontare le sue novità, o come anche Noemi, con cui ha lavorato in The Voice e che mi svelato un insegnamento fondamentale ricevuto da lei: per essere cantanti e artisti a tutto tondo non bisogna mai dimenticare il corpo, lei pensava solo alla voce ma non poteva bastare.
Altri progetti in cantiere?
Franco Califano mi piacerebbe molto raccontarlo. La cosa bella di questo tipo di progetto è entrare dentro al personaggio usando materiale di repertorio che conosciamo, dandogli quindi un secondo livello di significato. Un lavoro importante di scrittura che amo molto fare.10/07/2024, 17:09
Carlo Griseri