Note di regia di "Luce"
In LUCE siamo tornati a temi a noi cari come la famiglia e il lavoro, provando a non tradire il nostro pensiero sulla realtà e sull'immagine, le nostre convinzioni sui fragili confini del vero e del falso.
Volevamo continuare a raccontare il rapporto con il potere, che sia padre o padrone, quel potere che quando è famiglia ti schiaccia e quando è lavoro ti aliena. Abbiamo provato a farlo attraverso il tumulto di una giovane donna in un contesto che la vuole operaia, ignorante, sottoposta, e che la induce a una scelta malsana alla ricerca di un'assenza e di una voce che diventano vita parallela. Forse inventata, o forse più vera del vero.
Il metodo di lavorazione è quello che amiamo: una sceneggiatura riscritta giorno per giorno, luoghi veri, persone reali, riprese in sequenza, una recitazione che non è più finzione ma messa in scena di se stessi.
Marianna Fontana è il cuore del film, il volto attorno al quale ruota la storia. Il suo personaggio è stato costruito in maniera totalizzante, uno svuotamento del sé che l'ha amalgamata alla realtà e trasfigurata in un corpo capace di trattenere e trasmettere alienazione e ribellione.
LUCE è per noi un gioco di ruolo. Una storia di pelle, di voci e fatica, dove tutto è reale ma non tutto è vero.
Silvia Luzi e
Luca Bellino