VENEZIA 81 - "Il Tempo è Ancora Nostro", golf e amicizia
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Il primo film italiano sul golf": è un modo curioso per promuovere un progetto, ma fa capire da subito quanto "
Il tempo è ancora nostro" di Maurizio Matteo Merli, selezionato alle Giornate degli Autori nello spazio "Confronti", provi a trovare nuove strade e nuovi pubblici in un periodo complesso per il cinema di "casa nostra".
Un'amicizia cresciuta da ragazzi sul campo da golf, destini diversi che separano le vite, il ritrovarsi in qualche modo e per vie traverse sempre sul "green", con lo sport come chiave per tornare sulla retta via ormai smarrita. Uno ha seguito la scia dei soldi ma ha perso di vista i valori più importanti, l'altro è stato schiacciato dalle aspettative e dalla pressione. Insieme, se solo si ritrovassero, potrebbero ancora avere il tempo per sistemare tutto: il ricco Tancredi e il povero Stefano, uniti anche dall'affetto e dalla saggezza del padre di quest'ultimo, interpretato da Andrea Roncato, possono farcela.
I due uomini sono rispettivamente Ascanio Pacelli e Mirko Frezza, con quest'ultimo che sa costruire un personaggio (quello dell'ex-talento faticosamente alla ricerca di un nuovo equilibrio) con cui si empatizza e che sa coinvolgere.
La sceneggiatura procede per passaggi scontati (ma forse inevitabili), con troppe svolte brusche risolte in modo irrealisticamente rapido, i dialoghi sono appesantiti spesso da grandi frasi e grandi riflessioni.
Mezzi produttivi non enormi limitano le possibilità di riuscita del film, anche se Merli regala alcune inquadrature di grande presa e dimostra che saprebbe fare buone cose se messo nelle giuste condizioni: anche se "
Il tempo è ancora nostro" si apprezza per le intenzioni e gli sforzi, sembra purtroppo difficile possa trovare in sala una sua collocazione e un vero riscontro (a meno di sottovalutare l'appeal del golf su grande schermo...).
04/09/2024, 19:30
Carlo Griseri