Francesco Zippel
Francesco Zippel ha presentato alla Mostra del cinema di Venezia nella sezione Venezia Classici il suo nuovo documentario, "
Volonté - L'Uomo dai Mille Volti", un ritratto tra archivi e interviste del grande attore Gian Maria Volonté.
Da Friedkin a Micheaux, da Leone a Volonté, ormai sono tanti i ritratti di cinema che ha fatto: quale chiave cerca per iniziare il lavoro?
Ogni volta che concludo un film mi dico: ora farò una cosa molto diversa, e invece sono ancora qui. Sono tutti grandi personaggi, illustri ma magari di cui è poco nota la storia privata. Mi concentro sull'aspetto umano: per Micheaux la chiave è stata la questione razziale, per Leone il trauma del padre esiliato dai fascisti, per Friedkin il suo rapporto controverso con la religione.
Nel caso di Volonté era il trauma iniziale della figura del padre fascista, una ferita che non ha mai voluto rimarginare, che lo ha portato a offrire interpretazioni uniche, sofferte, intense: lo usava come un pozzo di sofferenza a cui attingere ad ogni occasione.
Come sempre, è fondamentale l'uso dell'archivio.
E' sempre importante per questo tipo di lavoro, per capire soprattutto il tempo in cui l'artista viveva, Volonté in particolare era così esposto politicamente, era molto legato ai suoi tempi. L'archivio Rai in questo caso mi ha permesso di conoscere e apprezzare un mondo di interpretazioni per me inedite, quelle degli sceneggiati in cui si è distinto già da giovane.
Il cinema italiano di oggi ha dei nuovi Volonté?
Il talento o si ha o non si ha, come nello sport. Non so se ci sia oggi qualcuno di simile, di certo alcuni attori - penso a Borghi, Marinelli, Gifuni... - hanno di simile a lui il fatto di essere sempre alla ricerca, di essere molto cresciuti negli anni, migliorandosi continuamente, coltivando la giusta ambizione.
Volonté è morto prematuramente, si sarebbe ritrovato nel mondo cambiato radicalmente dopo la morte?
Tutto è cambiato in quegli anni, in pochissimo tempo. Avrebbe sicuramente avuto delle difficoltà a orientarsi, ma avrebbe credo trovato le chiavi per interpretare con la sua sensibilità i personaggi della nostra contemporaneità in modo intelligentemente feroce, o divertito.
Si era anche da poco aperto al cinema internazionale, avrebbe potuto fare ancora moltissime cose splendide.
02/09/2024, 19:14
Carlo Griseri