JOB FILM DAYS 5 - Torna il festival sul cinema del mondo del lavoro
Spicca una nutrita rappresentanza francese, con 14 film di cui due co-produzioni, alla quinta edizione del festival
Job Film Days, a testimoniare una forte attenzione a quanto avviene oltre i confini italiani. La manifestazione, diretta da Annalisa Lantermo, torna a Torino, al Cinema Massimo del Museo Nazionale del Cinema e in altri luoghi, dal 1° al 6 ottobre.
Sono cinque anni di festival, di film dedicati al tema del lavoro e dei diritti, con ospiti internazionali, giovani registi e pellicole di qualità. L’evento è ormai diventato anche un punto di riferimento per le realtà del territorio che si occupano del mondo del lavoro e che, grazie al cinema, hanno modo di incontrarsi e confrontarsi per proiettarsi a livello nazionale.
Numeri e luoghi
Il cuore dell’edizione 2024 resta il Cinema Massimo ma, come ormai di consueto, ci sono anche altri luoghi coinvolti nella ricca programmazione del festival. Restano confermati il Cinema Centrale Arthouse e il Polo del ‘900, mentre si aggiungono la Film Commission Torino Piemonte, il Cinema Teatro Monterosa, il Cinema Romano, l’Associazione culturale Comala e il Dipartimento di Psicologia dell’Università di Torino. Il festival programmerà iniziative anche presso Rai Teche, Politecnico, Ordine dei Consulenti del lavoro e Università di Torino (Palazzo Nuovo), come nelle precedenti edizioni.
Job Film Days propone quest’anno oltre 50 film suddivisi fra i concorsi e gli eventi organizzati con i partner, film di apertura e chiusura e altre iniziative, incluse una pre-apertura e alcuni appuntamenti in programma prima del festival.
La nuova edizione prevede 16 anteprime nazionali e 1 anteprima assoluta, con 22 Paesi rappresentati. L’Italia continua a guidare la classifica con 15 film, ma subito dopo mantiene una forte presenza la Francia con 14 film di cui 2 co-produzioni. Seguono poi la Germania (4 film), la Spagna (3 film) e gli Stati Uniti (2 film). Fra produzioni e co-produzioni, al festival ci saranno anche opere da Argentina, Belgio, Camerun, Canada, Estonia, Grecia, Iran, Islanda, Portogallo, Paesi Bassi, Perù, Regno Unito, Repubblica Ceca, Serbia, Slovenia, Svezia, Ungheria e Venezuela.
L’immagine guida di quest’anno è realizzata dall’illustratrice e autrice Mara Cerri, una illustrazione in live action che raffigura un’insegnante, uno chef, un’infermiera, un manager e un operaio. Negli spazi del Cinema Massimo, durante i giorni del festival, sarà allestita una esposizione con 15 lavori dell’artista, tra cui 13 opere realizzate per La rivista del cinematografo.
Concorsi, giurie e… Fassbinder
Tutte le giurie sono presiedute da donne. Nel concorso lungometraggi, al quale sono ammesse anche opere di finzione, sono in gara 7 film per il Premio Cinematografico “Lavoro 2024” JFD – INAIL Piemonte. Fra i titoli, si nota una buona presenza di tematiche legate al rapporto con la natura, ma si parla anche di lavori particolarmente critici, scuola, guerra e Generazione Z. La giuria è presieduta dalla regista Antonietta De Lillo e composta da Maria Ida Bernabei (ricercatrice ed esperta di cinema), Fabio Lo Faro (direttore Inail Piemonte), Tatiana Mazali (sociologa, docente al Politecnico) e Federico Pedroni (critico cinematografico e selezionatore per diversi festival).
Si aggiungono 12 cortometraggi per il premio Job for the Future 2024 JFD – Camera di Commercio di Torino, dove resta ancora molto forte il tema dello scontro fra la vita privata e un lavoro sempre più pervasivo e meno remunerativo: i sacrifici richiesti al lavoratore appaiono sempre meno a vantaggio di una potenziale carriera dello stesso. Molte opere riguardano il lavoro delle donne, ma si parla anche di rider e lavoro in agricoltura. La giuria è presieduta dalla regista Rossella Schillaci e composta da Valeria Bono (attrice), Gabriele Niola (critico cinematografico), Nicola Scarlatelli (vicepresidente vicario della Camera di Commercio di Torino) e Bruno Surace (ricercatore ed esperto di cinema).
Il festival assegnerà anche il consueto premio per il Laboratorio di scrittura. La giuria, che indicherà i migliori soggetti cinematografici, elaborati dai giovani Under 35 che hanno partecipato al laboratorio, è composta dalla presidente Enrica Capra (produttrice cinematografica), da Aaron Ariotti (sceneggiatore) e da Fabrizio Bontempo (presidente dell’Ordine dei Consulenti del Lavoro di Torino).
Fra le iniziative attese, ci saranno, in due momenti diversi del festival, le prime due puntate di Otto ore non sono un giorno. È un film per la tv di Rainer Werner Fassbinder, realizzato fra il 1972 e il 1973, nel quale il cineasta tedesco racconta le storie di una famiglia di operai che si intrecciano con quelle della fabbrica e dei padroni. L’opera è stata restaurata nel 2017. In collaborazione con il Museo Nazionale del Cinema, gli altri episodi saranno proiettati al Cinema Massimo nel mese di ottobre.
Apertura e chiusura: storie di diritti
L’inaugurazione ufficiale del festival, il 1° ottobre alle ore 20.30 presso la Sala 1 del Cinema Massimo, è affidata al film The Story of Souleymane di Boris Lojkine (Francia, 2024, 83’), che sarà proiettata dopo il saluto delle autorità e dei partner. La pellicola ha ottenuto il premio per il Miglior attore e il Premio della giuria della sezione Un certain regard al Festival di Cannes 2024. Nel film, Souleymane, giovane guineano, fa il rider a Parigi e nel giro di dieci giorni deve sostenere il colloquio per la richiesta d’asilo, passo necessario per ottenere i documenti.
A chiudere il festival, il 6 ottobre alle ore 20 presso la Sala 1 del Cinema Massimo, sarà Without Air di Katalin Moldovai (Ungheria, 2023, 103’). L’opera parla di accettazione dell’altro, metodi d’insegnamento, natura del potere, omofobia e oppressione in un Paese che, negli ultimi anni, sta assistendo a una forte regressione sul piano dei diritti civili. Nel film, Ana, professoressa di letteratura, viene accusata dal padre di uno studente di cattiva condotta per una lezione sulla vita e l’opera di Arthur Rimbaud. La scuola è al centro di questo lavoro. La pellicola sarà proiettata dopo le premiazioni finali del festival.
Sguardo sui giovani: una mostra e un film sul “campionato dei mestieri”, fra gli ospiti in sala ci sarà Matteo Saudino
Il 27 settembre, alle ore 18, il Polo del ‘900 aprirà la prima delle due mostre in programma. Si tratta dell’esposizione fotografica di Raffaele Montepaone, dal titolo Intimate WorldSkills e racconta una originale iniziativa: il campionato internazionale dei mestieri per ragazze e ragazzi fra i 16 e i 22 anni, chiamato WorldSkills International. La mostra si sviluppa in 20 opere rigorosamente in bianco e nero per non lasciar spazio alle distrazioni del colore e trasportare l’osservatore nello stato d’animo dei ragazzi nei giorni che precedono la partenza per Lione, dove si svolge, nel mese di settembre, la competizione internazionale nel 2024.
L’esposizione è organizzata in collaborazione con Agenzia Piemonte Lavoro, Ismel e Polo del ‘900.
I campionati di WorldSkills International torneranno nell’ambito della collaborazione con Agenzia Piemonte Lavoro, anche all’interno di due brevi film. Job Film Stories di Matteo Bellizzi (Italia, 2024), in anteprima assoluta, racconterà gli under 22 che si preparano al campionato, ma anche il mondo dell’Agenzia Piemonte Lavoro, fra chi cerca un lavoro, chi lo ha perso e chi lo sta imparando.
Alla presentazione della pellicola, il 2 ottobre alle ore 17 presso la Sala 3 del Cinema Massimo, interverrà anche il professore e scrittore Matteo Saudino.
Il festival prima del festival: anteprime, pre-aperture e collaborazioni
Gli eventi legati alla prossima edizione prenderanno il via qualche giorno prima dell’inaugurazione ufficiale. Il 24 settembre, alle ore 21.15, il Cinema Centrale Arthouse ospiterà la proiezione di Making Of di Cédric Kahn (Francia, 2023, 119’), per una anteprima in collaborazione con I Wonder Pictures. Simon, nell’opera, sta per iniziare le riprese di un film sulla lotta combattuta da un gruppo di operai per mantenere in vita la loro fabbrica e, con essa, il loro lavoro. Tra commedia e dramma, il nuovo film di uno dei più originali registi del cinema francese contemporaneo.
Due giorni dopo, il 26 settembre, sarà il momento del primo dei due convegni in programma al festival, dedicato alla sicurezza sul lavoro in Italia negli spazi del Dipartimento di psicologia dell’Università di Torino (ne parleremo meglio nel prossimo paragrafo).
Venerdì 27 settembre, alle ore 21, al Cinema Teatro Monterosa, si terrà l’evento di pre-apertura di Job Film Days, con la proiezione del film peruviano Kinra di Marko Panatonik, dove il protagonista lascia il suo villaggio in montagna per cercare lavoro in città, ma forse dovrà tornare alle sue origini. L’evento si svolge in collaborazione con il Festival de Cine de Lima e Cinetrab. L’opera è stata premiata ad agosto, a Lima, come miglior film di finzione sui temi del lavoro, con il riconoscimento ILO-Cinetrab.
Altri due eventi distinti sono in programma il 30 settembre. Alle ore 18, nell’ambito di Prix Italia, l’Auditorium C di Rai Teche ospiterà la proiezione di Hranice prace/The Limits of Work di Apolnea Rychliikova (Repubblica Ceca, 2017, 71’), in cui una giornalista indaga sui lavori malpagati mettendosi nei panni dei lavoratori sfruttati con una telecamera nascosta.
In serata, alle ore 21, l’Associazione culturale Comala accoglierà la proiezione del film Palazzina Laf di Michele Riondino (Italia, 2023, 99’), per un evento organizzato da Job Film Days in collaborazione con l’associazione culturale torinese.
I convegni: la sicurezza sul lavoro per il Focus Sanità e le professioni del cinema
Prima di arrivare al cuore della manifestazione, con le proiezioni dei film in sala, gli spazi del Dipartimento di Psicologia dell’Università di Torino (via Verdi 10), ospiteranno il 26 settembre, dalle ore 9 alle ore 18, un convegno dedicato alla sicurezza sul lavoro.
L’Associazione Italiana di Sociologia, Sezione di Sociologia della Salute e della Medicina, l’Associazione Job Film Days Ets, l’Università di Torino e il suo Dipartimento di Psicologia hanno deciso di promuovere un dialogo tra differenti ambiti disciplinari. Il cinema può stimolare la riflessione e il coinvolgimento su questo importante tema sociale. Del resto, il Rapporto Inail 2023 mostra un fenomeno che, nonostante il nostro Paese abbia una delle normative più avanzate in termini di prevenzione, non mostra una diminuzione. Senza considerare gli incidenti che avvengono in contesti non legali e che non vengono nemmeno denunciati.
Purtroppo, la cronaca continua a darci notizie legate a incidenti gravi o gravissimi sul posto di lavoro, in un Paese, l’Italia, che secondo INAIL ha registrato 42.166 denunce di infortunio sul lavoro a gennaio 2024: 45 con esito mortale, in aumento del 4,7% rispetto al gennaio precedente. In generale, sempre fra gennaio 2023 e gennaio 2024, le denunce di infortunio sono cresciute del 6,8%. Sono dati allarmanti, che assumono un sapore sempre più amaro.
Il convegno anticipa la sezione sulla Sanità, con tre film al festival: Ivo di Eva Trobisch (Germania, 2024, 104’), all’interno di un evento organizzato in collaborazione con l’Ordine delle Professioni Infermieristiche di Torino; Midwives (Sages femmes) di Léa Fehner (Francia, 2023, 98’), in collaborazione con l’Ordine della Professione di Ostetrica Interprovinciale di Torino, Asti, Cuneo, Alessandria e Aosta; e On the Edge (État limite) di Nicolas Peduzzi (Francia, 2023, 103’), con l’Ordine dei Medici della Provincia di Torino.
Sabato 5 ottobre si svolgerà, nell’ambito di Job Film Days, un altro evento con realtà di settore, organizzato anche con l’Agenzia Piemonte Lavoro e Film Commission Torino Piemonte. Quest’ultima, nella sua sede di via Buscalioni 34, ospiterà un convegno sul mercato del lavoro nel settore cinematografico. Attraverso il contributo di enti, operatori, istituzioni, soggetti del mercato del lavoro e ricercatori, l’intento è offrire una fotografia sulla situazione e sulle prospettive del lavoro in ambito cinematografico (locale e nazionale) di fronte alle sfide tecnologiche e industriali che investono la filiera.
11/09/2024, 13:48