Note di regia di "Inter. Due Stelle sul Cuore"
17 marzo 2024, San Siro, Inter Napoli.
Siamo a bordo campo con le nostre macchine da presa e battiamo il primo ciak di un film di cui ancora non conosciamo il titolo. Sappiamo che l’Inter sta conducendo una stagione formidabile e che, molto probabilmente, la Seconda Stella è a un passo.
Non abbiamo però idea di che forma prenderà questo documentario.
Da quel giorno, fino alle formidabili celebrazioni scattate dopo il derby a casa del Milan, cominciamo una corsa contro il tempo per produrre più materiale possibile per celebrare questo traguardo a cui non tutti credevano possibile a inizio stagione: interviste ai giocatori, alla dirigenza, a Inzaghi, a tifosi eccellenti e non. Poi gli allenamenti, le partite rimaste, un microfono addosso al Mister, una mini-camera “nascosta” negli spogliatoi prima del derby fatidico, operatori disseminati a bordo campo, tra i tifosi in festa, in piazza Duomo ed in cima alla Terrazza 21 in quella magica notte, fino alla premiazione e ai fuochi d’artificio a San Siro… Sono settimane caotiche, in cui le nostre piccole e agili troupe sono costantemente in stand by e pronte alla chiamata.
Nel frattempo, cominciamo a scandagliare centinaia di ore di repertorio dall’archivio Inter.
Ma il vero lavoro inizia a metà maggio, quando ci chiudiamo in sala montaggio e, insieme agli autori e all’equipe di montatori, cominciamo a cercare di dare forma a questo caleidoscopio di parole, risate, lacrime, ricordi, sogni, azioni, gol…
E qui ci rendiamo conto che, al di là del calcio e della formidabile cavalcata della squadra in questa stagione, la vera ricchezza che ci troviamo tra le mani sono le parole dei protagonisti. Nonostante il poco tempo passato con loro, i “ragazzi” si sono concessi con sincerità, entusiasmo e spesso grande senso dell’umorismo e questa è, secondo me, la vera forza di questo film.
Da regista, prima ancora che da tifoso, mi sento di ringraziarli per la pazienza, la generosità e la maturità con cui hanno risposto alle nostre domande anche nei momenti in cui volevano solo tornarsene a casa, come dopo un duro allenamento sotto la pioggia.
Carlo A. Sigon