AIR3 ASSOCIAZIONE ITALIANA REGISTI - Soluzioni
per il cinema indipendente
Durante il panel “
Cinema Equity: il modello dei private fund applicato all'industria cinematografica indipendente italiana” che si è svolto a Palazzo Litta a Milano, all'interno di Visioni Incontra, la sezione Industry del Festival del Documentario, AIR3 Associazione Italiana Registi ha esplorato il futuro dell'industria cinematografica indipendente italiana e le soluzioni innovative che l'associazione sta sviluppando per supportare la filiera produttiva.
Cinema Equity: AIR3 discute nuovi modelli di finanziamento per il cinema indipendente Il panel ha preso in esame i modelli di private equity già affermati in Europa e negli Stati Uniti, analizzando come queste esperienze possono essere replicate in Italia, per creare alternative concrete ai tradizionali finanziamenti pubblici, destinati al cinema indipendente.
L'incontro, moderato da Cinzia Masòtina, Head of Industry di Visioni dal Mondo, ha visto gli interventi di Luca Lucini (regista, produttore e Presidente di AIR3), Michele Casula (Partner Ergo
Research), Simone Cannata (regista e membro del Direttivo AIR3), Maria Grazia Fanchi (Presidente Almed, Cattolica) e Ian LeWinter (Film.io). “Il nostro obiettivo è cercare un sistema di supporto solido e duraturo per il cinema indipendente. L'industria cinematografica ha bisogno di modelli di business alternativi capaci di valorizzare la qualità delle opere fin dalla fase di sviluppo. La creazione di un fondo Cinema Equity rappresenta una risposta concreta alle difficoltà di accesso alle risorse finanziarie per registi e produttori indipendenti, garantendo una continuità che ci permette di competere anche a livello internazionale”, ha dichiarato Luca Lucini durante il dibattito.
Anche Simone Cannata, di AIR3, ha sostenuto l'importanza della collaborazione tra professionisti del settore: “Siamo consapevoli che solo facendo sistema possiamo ambire a nuove forme di finanziamento per la nostra filiera. Attraverso l'ascolto e la partecipazione attiva degli spettatori possiamo affinare i nostri processi decisionali e proporre contenuti di valore che rispondono alle esigenze del pubblico contemporaneo.”
Nel corso dell'incontro, Lucini ha sottolineato come i risultati nel cinema non siano mai immediati. Questo crea uno scollamento tra l'esigenza del mercato di ottenere ritorni rapidi e la produzione artistica che segue tempi diversi. È necessario sviluppare dei prototipi che possano tracciare un percorso di finanziamento sostenibile. “La vera sfida” secondo Lucini, “è convincere gli investitori a credere nel cinema indipendente, consentendo a queste opere di trovare una distribuzione adeguata che non si limiti solo alle sale cinematografiche, ma si espanda verso nuove piattaforme e modalità di fruizione. I numeri vanno studiati e approfonditi”, ha aggiunto Lucini. “È necessario creare un modello di business che accompagni il regista verso un pubblico che il regista deve immaginare; tuttavia, il pubblico può anche essere sorpreso con contenuti che ancora non conosce, ma che potrebbe desiderare.”
I dati Cinetel mostrano che nel 2023 i volumi di sbigliettamento dei film italiani sono quasi raddoppiati (+94%) rispetto al 2022, tornando a livelli vicini alla media del triennio pre-pandemia. Fonte(Ergo Research). Questa crescita è formata in particolare dagli spettatori over 50, che hanno più che raddoppiato la loro presenza nelle sale, evidenziando l'importanza di intercettare un pubblico più maturo. Questo trend positivo suggerisce che vi è una domanda crescente del cinema italiano e che gli investitori possono trarre beneficio dall'espansione di un mercato che ha recuperato slancio. Con l'aumento degli spettatori e una ripresa del botteghino, è evidente che c'è spazio per investimenti mirati a sostenere il cinema indipendente italiano. Il fondo Cinema Equity potrebbe capitalizzare su questa ripresa, fornendo il supporto necessario per consentire ai registi di realizzare opere che possano raggiungere un pubblico sempre più ampio.
20/09/2024, 15:57