Note di regia di "Ci Saranno i Droni"
Credo nel potere della decostruzione dei generi, non nella loro distruzione, cioè senza privare un’opera di una struttura o di linee guida riconoscibili.
Sfidare un pubblico virtuale non significa per me proporre un’opera totalmente inaccessibile. In questo senso, questo film è un tentativo di decostruire il genere del documentario attraverso il solo utilizzo di materiali d’archivio, ricreando il senso e l’apparente non-senso riutilizzando la stessa materia. In questo film la “testa parlante” diventa sia simbolo di un elemento formale sia simbolo della propria cosmologia, mentre la macchina da presa diventa Sguardo.
Giulia Valenti