BONIFACIO ANGIUS - "Il mio cinema totalmente libero"
Ospite d'onore del
Torino Underground Cinefest al via oggi, giovedì 26 settembre, al cineteatro Baretti è il regista sardo
Bonifacio Angius, protagonista di una retrospettiva dei suoi tre lungometraggi e di una masterclass sul suo cinema.
Che effetto le ha fatto la notizia di questo evento?
Il tempo passa e in dieci anni ho realizzato quattro film (del nuovo siamo in attesa dell'uscita), e ne ho quasi finito anche un altro: entro i miei 42 anni avrò fatto cinque film e questo mi rende felice, sono tutti liberi e penso anche di qualità. Che ti facciano una retrospettiva non capita tutti i giorni, specie se non sei ancora vecchio! I miei film credo siano rimasti, almeno un po', nel tempo e questo lo devo al pubblico.
Vede bene la definizione di "underground" associata al suo cinema?
Non sono convinto del tutto, la potrei vedere bene ma tanta gente la associa a qualcosa da mettere in un angolo, strana (come anche la parola indipendente). Si pensa che sia un cinema povero ma non è giusto, ho lavorato con budget vari ma questo non centra, l'impegno delle persone è diverso dalle fatture: nell'ultimo film abbiamo messo tanta fatica e passione, mi sono anche ammalato per farlo, se dovessi fatturarlo sarei ricco!
Il cinema deve rimanere popolare, senza il gioco di chi spera smetta di esserlo. La gente salva chi ha amore per le cose, il pubblico non ha pregiudizi, è puro: è una fandonia che non ci sia o sia ignorante, solo il pubblico può salvare l'arte.
Ripercorriamo un po' i film che si vedranno a Torino.
Il primo, dieci anni fa, è stato "Perfidia": non lo vedevo da tantissimo tempo, da anni, non so bene perché, l'ho rivisto ora per controllare la copia da mandare al festival e non mi sono vergonato... sono contento di averlo fatto e di non doverlo rifare, ci sono cose che farei diversamente, ovvio, ma continua a funzionare.
Il secondo è stato "Ovunque proteggimi".
Dopo il primo mi chiedevano cosa avrei fatto, e io scherzando un po' e un po' no, dicevo: sarà un film commerciale. Credo lo sia davvero, anche se senza attori famosi o una struttura alle spalle.
Io non controllo il film, è lui che controlla me: mi si presentano personaggi e storia e mi guidano, quasi non lo scelgo: è un film totalmente libero, ha dinamiche drammaturgiche adatte a un pubblico più ampio, e poi c'è anche mio figlio che recita a 5 anni! E' stato bravissimo, sfido chiunque a fare di meglio.
Infine, per ora, "I Giganti".
Un film che non si doveva fare perché volevo fare una trilogia sulle famiglie disfunzionali. Il primo era sulla distruzione di un piccolo nucelo, il secondo sulla nascita di un piccolo nucleo non consanguineo e un po' casuale, "Confiteor - Come scoprii che non avrei fatto la rivoluzione" parla di una grande famiglia lungo un secolo, che diventa disfunzionale, c'è un'implosione, la catastrofe antropologica che stiamo vivendo... e sempre con mio figlio protagonista.
Ma il lockdown ha bloccato tutto, e ho fatto questo altro film in cui ho cercato di raccontare la mascolinità che ci hanno forzato ad assumere, e noi uomini ora prendiamo schiaffi da tutte le parti ma reagiamo, a volte anche in maniera violenta.
Volevo mettere alla luce tutto ciò in modo affettuoso ma anche cinico, anche detestando il mio personaggio, che è il peggiore, un vigliacco: uomini che vogliono fare i duri ma sono fragilissimi e la loro fragilità tira fuori il peggio.
Confiteor, il quarto film, ormai è pronto.
Sì, racconta il ruolo della famiglia nella società, come sta cambiando, come porta disfunzioni nell'individuo, come ci fa sentire soli in mondo incomprensibile... C'è un ampio cast, anche con Geppi Cucciari, Giuliana De Sio, Edoardo Pesce e molti altri.
Ma sono pronto anche per il quinto, un film a episodi che si intitolerà "La Noia", per la gioia dei distributori italiani! Saranno tre episodi, partendo dal mio corto "Destino" che ho presentato a Venezia anni fa: quel personaggio l'ho ritengo importante per mia filmografia e mi spiaceva che non avesse un vero pubblico. Ho sempre tante idee di cinema breve, non mi è mai passata la passione e allora ho messo in piedi altridue episodi, un po' cone le stesse atmosfere.
L'obiettivo è rimanere libero, non farmi mangiare dal sistema cinema, non mi sono mai trovato bene quando mi sono avvicinato al sistema...
26/09/2024, 10:24
Carlo Griseri