Cinema e teatro non hanno il gong, allora, l’attore napoletano non finisce mai di combattere per prendersi lo spazio che merita.
Così come è iniziata, continua il viaggio sulle montagne russe, della carriera di
Vincenzo Della Corte.
In quasi vent’anni , ha avuto la fortuna di lavorare con gente famosa e non, dal teatro alla televisione passando per il cinema, cosa che gli ha permesso di crescere tantissimo, fino a fargli firmare quattro regie, di cui una diventata episodio di “
Italian Horror Stories”, film su PrimeVideo, piattaforma sulla quale ha preso nuova vita la serie che lo vede in due puntate “
3.33”.
Negli ultimi anni ha condiviso diversi set con molti attori internazionali: Hal Yamanouchi, Kevin Spacey, Eric Roberts, Vincent Spano, Livia Pillmann e tanti altri, prodotti che saranno presto in piattaforme oltre che in giro per festival.
A breve inizierà le riprese di “
Balboa”, un fan-film dedicato a Rocky, poi, l’ultimo episodio di una miniserie che vedremo in rai, ma, di cui ancora non si può dire molto, dulcis in fundo, dopo otto anni ha deciso di tornare in scena a teatro, accettando non uno spettacolo ma due, sarà infatti il protagonista di “
Chi è l’ultimo?”, (Nella sala d'aspetto di uno studio psicanalitico si incontrano 4 personaggi: OLINDO, un tipo poco socievole e dal carattere scorbutico, LUCIANO, sentimentale, emotivo e romantico, TERESA, una donna avvocato altolocata e distinta, e RICKY, dall'aria sfigata, un po’ troppo loquace. L'interazione dei quattro, durante l'attesa, scatena una serie di conflitti tra loro, causati dai diversi caratteri e dai loro differenti modi di intendere la vita. Con l'arrivo, in ritardo, di WANDA, la psicologa, più fuori di testa di tutti, sembra ristabilirsi l'ordine, ma è solo apparenza. La seduta di gruppo farà emergere aspetti in ognuno di loro insospettabili che capovolgeranno drasticamente ogni cosa) opera inedita che prenderà vita al teatro Anfitrione dal 24 ottobre al 27.
Dal 13 novembre al 24, invece, farà un salto nel tempo, interpretando “Totonn ‘o pazzo” in “
L’amico di papà” testo che non ha bisogno di presentazioni.