Note di regia della serie TV "Libera"
Quando Matteo Levi e la Rai mi hanno proposto di dirigere la serie “Libera” ho accettato prima ancora di leggere la sceneggiatura. Sono state sufficienti una breve descrizione del progetto, conoscere il nome dell’attrice protagonista e sapere il luogo dove la fiction sarebbe stata ambientata. Tre ingredienti che a mio avviso erano già una garanzia di qualità.
Effettivamente dopo aver letto il copione sono stato molto felice di constatare che il mio istinto era stato premiato. La storia della serie, durante la lettura degli otto episodi, si è confermata avvincente, ben scritta e ricca di colpi di scena. I personaggi protagonisti e di contorno sono molto approfonditi e realistici, i loro movimenti emotivi e psicologici sono appassionanti e sono sicuro che resteranno nel cuore degli spettatori di Rai1.
Il personaggio principale, una giudice dal grandissimo profilo morale, si dovrà confrontare con una dolorosa vicenda familiare del passato. Mossa dall’assoluta necessità di scoprire la verità su eventi che le hanno cambiato la vita si spingerà addirittura a sfiorare il limite della legalità.
Lunetta Savino, attrice che io stimo tantissimo e che ho avuto già il piacere di incontrare nella mia carriera, dà volto e anima a questa giudice e riesce a infonderle tanta umanità, creando un personaggio femminile forte che rimarrà nella memoria degli spettatori a lungo.
Tanti altri personaggi accompagnano Libera, il nome della giudice interpretata da Savino, nella sua ricerca della verità, e popolano la trama principale della serie che si dipana tra un colpo di scena e l’altro dalla prima all’ottava puntata.
Ma la serie oltre a raccontare la storia personale di Libera racconta anche una serie di processi, diversi in ogni puntata, ai quali la protagonista lavora. Mi è sembrato da subito molto stimolante questo aspetto della struttura narrativa della sceneggiatura. Brevi incursioni nelle aule del tribunale che permettono di conoscere tanti altri personaggi coinvolti nelle vicende più diverse ma che rappresentano un variegato spaccato della società di oggi. Ci indigneremo, ci appassioneremo e ci emozioneremo durante i dibattimenti in aula, vivendoli al fianco di Libera, sempre guidata dall’empatia e dall’umanità al momento di emettere i suoi verdetti.
Infine c’è l’altra grande protagonista di questa serie: la città di Trieste, dove si svolgono le vicende di Libera. Una città unica nel suo genere, dove si respira cultura e si apprezza un’eleganza di altri tempi. Città di mare, città di vento, città di cieli tersi e azzurri, città dall’architettura nobile. E’ stato per me un enorme piacere ambientare le scene della serie nelle sue strade e nei suoi palazzi e ho fatto di tutto per restituire al pubblico di Rai1 tutto il suo fascino.
Gianluca Mazzella