Note di regia di "Mr. Beau"
Vivo con Beau, il mio Golden Retriever, da 13 anni. È un testardo, prepotente, ma leale e dolcissimo compagno di vita. Beau ha profondamente cambiato la mia vita, rallentandola e riempiendola di divertimento e gioia, riuscendo a mantenere in vita la bambina di dieci anni sopravvissuta dentro di me alla vita adulta. A volte mi sento come se fossimo tra i protagonisti dei Peanuts, le strisce di Schultz a cui mi sono appassionata da piccola e che continuano a divertirmi e farmi riflettere. Le convenzioni sociali hanno stabilito una gerarchia secondo la quale io sono la leader e lui deve adattarsi alla mia vita, cosa che trovo ingiusta. A quanto della sua natura animale ha dovuto rinunciare Beau per adattarsi a questo mondo costruito a misura d’uomo? Ho sempre voluto fare un film sul profondo legame tra cani e umani, affrontando le questioni etiche che riguardano le relazioni interspecifiche. Quando sono con lui, è come se ci conoscessimo da sempre, eppure ignoro quasi tutto della sua natura animale e se sia soddisfatto della sua vita con me.
Ho sempre pensato che conoscendolo meglio, imparando ad ascoltarlo, avrei costruito una relazione più equa, avrei trovato un equilibrio tra il mio mondo e le sue esigenze, per renderlo più felice. Quando Beau si è ammalato di tumore, ho smesso di dare la sua vita per scontata e ho voluto iniziare un viaggio che mi permettesse di dare risposte ai miei dubbi. Quando ho conosciuto Chiara Mariti, un'etologa e ricercatrice dell'Università di Pisa, esperta di linguaggio e comportamento canino, ho deciso di realizzare questo film per condividere la mia avventura col pubblico. Lei era ciò di cui avevo bisogno per iniziare la mia indagine. Alcune semplici domande sul nostro legame hanno scatenato un viaggio profondamente personale che mi ha portata a conoscere la vera personalità di Beau e i suoi bisogni specifici. Il film cattura questo processo. Beau è un personaggio molto affascinante, con un forte temperamento, capace di grande loquacità, per chi sa capirlo. Grazie all’aiuto di etologi ed educatori, alla fine, per la prima volta, sono davvero riuscita a cogliere i suoi desideri e le sue aspettative. Il nostro viaggio ha rafforzato il nostro legame e io ho iniziato a vederlo come un individuo da cui posso imparare, piuttosto che un essere da educare.
L'obiettivo del film è di condurre lo spettatore attraverso un viaggio in cui ci si interroga su chi siano queste creature meravigliose, su come possiamo aiutarli ad essere pienamente se stessi, pur vivendoci accanto. Il film intende incapsulare l’intensa emozione di vivere la propria vita con un cane e trasmettere la meraviglia di scoprire chi è veramente, permettendo agli spettatori di intraprendere un viaggio emotivo che innesca riflessioni. I nostri tempi richiedono un cambiamento. Dobbiamo rivalutare il nostro ruolo su questo pianeta, abbandonare il ruolo di dominatori per trasformarci in custodi che si prendono cura di ciò che li circonda. Sebbene questa trasformazione sia indubbiamente un processo che richiede tempi lunghi, possiamo iniziare già nel nostro piccolo, rivedendo la relazione con i nostri animali domestici, troppo spesso inascoltati nei loro desideri e bisogni. Dobbiamo prendercene buona cura, per il loro bene e per la capacità che hanno di mantenere vivo il bambino che è dentro di noi - il lato migliore, e più innocuo, di noi esseri umani.
Claudia Tosi