PREMIO MUTTI AI REGISTI DI ORIGINE MIGRANTE 2024
- Vince l'italo-tunisina Souheila Soula
Sogni, illusioni, nostalgie. Sono quelle di un ragazzo tunisino, sbarcato di fortuna in Italia, dove i sogni infranti si tramutano in quello di riabbracciare il proprio Paese. Dall’incontro tra Hamdi e la regista italo-tunisina Souheila Soula nasce Harraqa, il progetto di documentario vincitore
Premio Gianandrea Mutti 2024, dedicato ai registi di origine migrante attivi in Italia, giunto al 16° anno, grazie all’impegno dell’Associazione Amici di Giana, della Cineteca di Bologna, dell’Archivio delle Memorie Migranti e della Fondazione Pianoterra.
L’assegnazione del 16° Premio Gianandrea Mutti, grazie al quale Souheila Soula riceverà 18mila euro per la realizzazione del film, è avvenuta per la prima volta al Cinema Modernissimo di Bologna, ieri, martedì 12 novembre, nell’ambito della 30ª edizione del festival Visioni Italiane, alla presenza della giuria – composta dal direttore della Cineteca di Bologna Gian Luca Farinelli, Laura Traversi e Giampiero Judica dell’Associazione Amici di Giana, Alessandro Triulzi per l’Archivio delle Memorie Migranti ETS, Amedeo Siragusa della Fondazione Beta e dal regista Mounir Derbal – che ha scelto il progetto di Souheila Soula, “per l’urgenza del tema narrato e la sua rappresentazione formale allo stesso tempo empatica e stilisticamente convincente. Alla scoperta della storia del padre, arrivato in Italia alla fine degli anni Settanta, perso precocemente, la regista rivive le emozioni e lo spaesamento di ogni esule attraverso l’incontro con il giovane Hamdi, anch’egli tunisino, arrivato di recente in Italia. Ritrovare le proprie origini grazie all’amicizia con un coetaneo permette alla regista di rivivere le emozioni, le paure, le nostalgie di casa che aveva potuto provare il padre quando, come il giovane Hamdi a 20 anni, aveva deciso di attraversare la frontiera lasciandosi alle spalle gli affetti più cari. Il film documentario racconta le storie degli harraqa, chi brucia sul proprio corpo la frontiera nazionale e identitaria di appartenenza ieri e oggi, rappresentando le storie emotive e relazionali di giovani espatriati che si intrecciano con quelle dei loro figli nati dall’altro lato del confine. Una storia originale per narrazione e attualità per tanti giovani che ancora oggi si vedono costretti a lasciare i luoghi di origine nel desiderio di modificare il proprio futuro”.
18/11/2024, 11:53