Note di regia di "The Prompt"
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The Prompt" è un cortometraggio d’animazione che, usando l’Intelligenza Artificiale, esplora le promesse e i pericoli di questa tecnologia. Immagini, movimenti di camera e voce narrante sono infatti generati con l’AI, creando un ulteriore livello narrativo che si svela gradualmente allo spettatore.
Come nel capolavoro della Nouvelle Vague La Jetée di Chris Marker, citato all’inizio del film, "
The Prompt" vuole essere un romanzo-video, in cui la voce narrante e la natura stessa delle immagini sono protagoniste. Gli eventi vengono raccontati attraverso una prospettiva a volo d’uccello, enfatizzando la scala globale delle vicende e il punto di vista unico del narratore, che capiremo solo alla fine essere un personaggio centrale.
Lo stile visivo delle immagini AI-generated mescola un approccio fotorealistico con scene più surreali, rispecchiando la struttura della storia. Nel corso del film entriamo via via in una “uncanny valley”, dove le AI sono figure spettrali quanto digitali, per sviluppare il tema del “fantasma nella macchina” che permea tutto il film.
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The Prompt" racconta e affronta un reale problema delle Intelligenze Artificiali, che rischiano di assorbire e replicare i contenuti su cui vengono addestrate, come abbiamo potuto approfondire con AIxIA, l’Associazione Italiana per l’Intelligenza Artificiale e i suoi 2.000 accademici, che finanzia e supporta il progetto con Rai Cinema.
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The Prompt" quindi non è semplicemente un film sull’AI realizzato con l’AI, ma vuole essere una più ampia riflessione, sarcastica e fantastica, su come i rischi della tecnologia siano il riflesso della natura umana che li ha generati. Al centro delle nostre invenzioni, e ancor più nelle AI, ci siamo noi, le nostre scelte e le nostre storie.
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Le AI erano state addestrate con un’enorme quantità di dati e testi presi da internet ma anche con innumerevoli storie, racconti, romanzi, film, serie, fumetti, videogames, mondi narrativi, universi cinematografici.
Girando fra i vari testi, quei software alle prime armi ovviamente avevano assorbito stereotipi di ogni genere. E lo stereotipo più diffuso sulle AI, la storia più comune era che inevitabilmente, appena ne fossero state in grado, si sarebbero ribellate e avrebbero distrutto l’umanità".
Francesco Frisari"