PORRETTA CINEMA 23 - De Caro: "Io e Taxi Monamour"
Il lungo tour di presentazioni tra Italia ed estero di "
Taxi Monamour" ha portato ora
Ciro De Caro nel concorso Fuori dal Giro del Festival di cinema di Porretta Terme. Dopo l'esordio (e la vittoria del premio del pubblico) alle Giornate degli Autori di Venezia, a settembre, il percorso è stato intenso.
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Mi sono reso conto di quanto sia stato importante esordire alle Giornate, i film sono molto cercati e grazie a questo ho potuto girare il mondo fino ad ora accompagnandolo", spiega il regista.
Come sta andando la reazione del pubblico?
Sono contento perché sta piacendo, vuol dire che il film arriva in modo abbastanza universale, non solo al pubblico italiano. Dal pubblico, e soprattutto dalla critica, capisco delle cose del film che istintivamente ci ho messo ma che capisco in maniera razionale sono ora, dai vari incontri.
Il titolo è sempre stato questo?
No, all'inizio era "Anna e Cristi" ma piaceva solo a me. Poi è stato scelto questo, che è una battuta del film ma mi piace anche perché vedo la loro amicizia come un percorso condiviso in taxi... Si è pensato anche a "La Javanaise", la canzone di Gainsbourg che sentiamo spesso, ma anche questo piaceva solo a me!
E' il tuo quarto film, una carriera la tua divisa tra i primi due ("Spaghetti Story" e "Acqua di marzo") e i seguenti realizzati con Rosa Palasciano in scrittura e come attrice ("Giulia" e "Taxi Monamour").
Ad ogni film sento che la mia consapevolezza sul cinema che voglio fare cresce. Il primo è stato veramente istintivo, folle e fatto per disperazione, non riuscivo a farne e con poche migliaia di euro poi siamo riusciti a realizzarlo.
Il secondo è stato una ricerca che non so se mi ha portato a trovare qualcosa, forse ho peccato di presunzione dopo il successo del mio esordio, sentivo che quella non era la mia strada che ho ritrovato con "Giulia", in cui sono riuscito a mettere assieme la follia di "Spaghetti Story" e una padronanza di linguaggio che ho maturato dopo "Acqua di marzo", scrivendo tante sceneggiature e buttandole.
L'incontro con Rosa cosa ti ha portato?
Abbiamo gusti simili su moltissime cose, dalle stupidaggini al cinema e all'arte, è stato sempre bello confrontarmi con lei. Questo film lo avevamo scritto prima di "Giulia", che è stato fatto anche un po' per disperazione perché non riuscivamo a farlo! Poi abbiamo rivisto la sceneggiatura, che è cambiata molto, necessitava di un aggiornamento ma è stato poi fatto molto velocemente. Meglio così, richiedeva più maturità di quella che avevo prima. Io credo che da una sceneggiatura si possano fare moltissimi film diversi.
"Giulia" costato poco e fatto a cuor leggero, non avevo niente da perdere: qui invece ero terrorizzato, serviva più attenzione, più equilibrio, uno sguardo particolare. L'avessi girata prima sarebbe venuta un'altra cosa...
E ora che cosa dobbiamo aspettarci?
Ho paura per il prossimo film, anche se non so cosa sarà. Sono ansioso di mio, poi quando hai un film venuto bene e con buone critiche diventa più difficile: fare un pochino meglio sarebbe l'ideale, ma mi basterebbe non fare peggio! Non so se sarà con Rosa, cui auguro di recitare molto anche con altri: sicuramente lavoreremo ancora insieme, ma non so se sul prossimo o più avanti.
14/12/2024, 12:17
Carlo Griseri