Note di regia di "Una Semplice Partita"
Nel cortometraggio Una Semplice Partita ho voluto rispettare e seguire i canoni della regia e di montaggio chiamati con il termine “invisibile”. Infatti, essendo un cortometraggio basato molto sui dialoghi e sui silenzi, sui movimenti e sulle azioni che si svolgono sullo schermo, lo spettatore partecipa, passo dopo passo, all’evolversi della scena e dei dialoghi in modo attivo. Il risultato sarà quindi una visione più coinvolgente e intuitiva del cortometraggio stesso, raccordando così le varie tipologie di inquadrature (primi piani, dettagli, mezze figure, totali) secondo criteri logici e di continuità narrativa. I movimenti di camera sono leggeri e impercettibili, fatti per seguire gli spostamenti dei soggetti nell’ambientazione stessa. Eccezion fatta per l’inquadratura finale, dove la camera viene fatta roteare di 180 gradi facendo finire il soggetto a testa in giù. Questo viene fatto per indicare allo spettatore che, nonostante in quella situazione il soggetto sia rimasto in vita, in realtà per lui in quel momento lo scenario di sopravvivenza è peggiore rispetto a quello della morte.
Antonio Amarena19/12/2024, 10:42