AFROBRIX FILM FESTIVAL 5 - A Brescia dal 17 al 19 gennaio
AFROBRIX FILM FESTIVAL torna a Brescia dal 17 al 19 gennaio 2025 con la sua quinta edizione, confermandosi come il principale appuntamento italiano dedicato all’afrodiscendenza.
Musica, arte, cultura e cinema si intrecciano per raccontare e valorizzare la complessità delle realtà afrodiscendenti e afroeuropee, evidenziandone il contributo al panorama culturale contemporaneo.
La mission del festival è duplice: da un lato, promuovere la multiculturalità intesa come appartenenza a molteplici identità culturali; dall’altro, favorire l’inclusione e il dialogo tra le comunità di seconda generazione (2G) e la cittadinanza bresciana.
AFROBRIX celebra la ricchezza e la complessità dell’afrodiscendenza, presentandola come una forza capace di arricchire e trasformare la società, l’arte e la cultura.
Fabrizio Colombo, direttore artistico del festival, dichiara: "Afrobrix continua il suo percorso. Nonostante gli attacchi ricevuti anche quest’anno da movimenti e associazioni di estrema destra contrari alla nostra visione, vogliamo ribadire che l’Italia è anche afrodiscendente."
La manifestazione si pone come una celebrazione della diversità e della ricchezza culturale portata dagli artisti afrodiscendenti, attivi nel panorama musicale, cinematografico, televisivo e digitale.
"Questi artisti – aggiunge Colombo - dimostrano che l’Italia è un Paese in cui la diversità non solo arricchisce il panorama culturale, ma rappresenta una risorsa essenziale per creare una società più innovativa e inclusiva, capace di guardare al futuro con una prospettiva autenticamente interculturale. Nonostante le difficoltà, Afrobrix si afferma come una piattaforma indispensabile per promuovere il dialogo e valorizzare le realtà afrodiscendenti, consolidandosi come un pilastro fondamentale nel dibattito culturale e sociale italiano.”
LUNGOMETRAGGI IN PROGRAMMA
La sezione lungometraggi di quest’anno propone film acclamati nei più prestigiosi festival internazionali, offrendo uno sguardo autentico e contemporaneo sull’Africa e la diaspora.
Ad aprire il festival è Disco Afrika, diretto dal malgascio Luck Razanajaona e selezionato alla Berlinale 2024. Il film affronta il tema della rivolta giovanile africana, portando sullo schermo le lotte per i diritti sociali e umani in diversi Paesi africani.
Tra i titoli di punta, Augure – Ritorno alle origini del regista e artista belga-congolese Baloji, premiato nella sezione "Un Certain Regard" a Cannes 2023. Un’opera che mescola estetica africana contemporanea e introspezione, esplorando il complesso percorso di ritorno alle origini dei membri della diaspora.
La regista franco-senegalese Ramata-Toulaye Sy firma Banel et Adama, una struggente storia d’amore in concorso a Cannes 2024, mentre il pluripremiato Mami Wata di C.J. 'Fiery' Obasi reinterpreta il mito della dea delle acque con una fotografia mozzafiato premiata al Sundance 2023. Il film celebra la forza del femminile nella società africana, un tema centrale anche in Augure.
Dare – To Take That First Step, documentario italo-senegalese di Silvia Tonelli, segue invece il ritorno alle origini di giovani afroitaliani. Attraverso la musica, il film esplora identità e rinascita, temi centrali per AFROBRIX e il suo impegno verso l’empowerment della comunità afrodiscendente in Italia.
A chiudere il festival, Dahomey della franco-senegalese Mati Diop, vincitore dell’Orso d’Oro alla Berlinale. Il film affronta con intensità il tema della riappropriazione culturale e artistica africana, simbolo della lotta contro il neocolonialismo e della rinnovata indipendenza dell’Africa.
CONCORSO CORTOMETRAGGI
Focus del concorso cortometraggi di AFROBRIX Film Festival 2025 è il racconto dell’afrodiscendenza. 10 le opere tra le oltre 1300 candidature ricevute, a conferma dell’interesse crescente per il tema.
I titoli in concorso sono: Bambola di Giorgio Musumeci (Italia), che affronta il dramma dei braccianti afroitaliani con uno sguardo intimo e toccante; Il cielo è perso di Fabrizio Fusco (Italia), che esplora il legame tra due fratelli messo alla prova quando il loro mondo incontaminato inizia a deteriorarsi; Family Time di Ahmed Mazen (Francia) storia di un padre e un figlio che cercano di riconciliarsi nonostante le loro differenze generazionali; Ophio di Baky Dia, Franck A.R. Onouviet (Francia) in cui Jaro, amico d'infanzia di Obi, improvvisamente scomparso, torna dopo 8 anni. Ma le cose non sono come sembrano; Prima and Lebsi di Welket Bungué (Portogallo), un racconto di amore e resilienza in un contesto di marginalità urbana; Recurrence di Ruben Levi (Svezia) che vede Helen, immigrata con la figlia in Svezia costretta a confrontarsi con un passato violento; A Poem for Mina di George Adindu (Belgio) in cui la protagonista si risveglia con una seconda possibilità; Osas and the Women from Benin City di Gabriele Gravagna (Italia) su Osas Egbon, 38 anni, presidente della prima associazione italiana contro la prostituzione forzata; Appreciation di Tomisin Adepeju (Regno Unito), che indaga la crisi di fede di una pastora pentecostale africana; Suleyman di Mehdi e Yanis Hamnane (Francia), un ritratto commovente di amicizia e sopravvivenza in un contesto di emarginazione.
Come da regolamento, i cortometraggi in concorso sono realizzati da registi afroeuropei o da autori europei che trattano temi e storie legate all’afrodiscendenza nel contesto europeo.
Uno degli obiettivi del festival è quello di stimolare la produzione da parte di autori afrodiscendenti italiani, incentivandone l’emergere nel panorama cinematografico. Ma mentre film provenienti da altri Paesi europei evidenziano una presenza significativa di autori afrodiscendenti, capaci di distinguersi nella regia, nella sceneggiatura e nella recitazione, in Italia, la narrazione sull’afrodiscendenza è ancora prevalentemente affidata a registi italiani, che, con grande professionalità e sensibilità, raccontano le realtà afroitaliane.
Le proiezioni dei cortometraggi finalisti si terranno il 18 gennaio, a partire dalle ore 17:00, presso il Cinema Nuovo Eden. Saranno presenti molti dei registi e degli attori protagonisti, offrendo al pubblico l’opportunità di incontrare direttamente i creatori di queste storie.
TALK, LABORATORI, EVENTI
Oltre alle proiezioni, AFROBRIX FILM FESTIVAL offre un programma ricco di eventi collaterali, pensati per approfondire le tematiche dell’afrodiscendenza e stimolare il confronto.
“Una serie di appuntamenti che ambiscono ad essere veri e propri laboratori di pensiero, spazi in cui le narrazioni si intrecciano e le prospettive divergenti non si temono, ma si abbracciano.
Questi momenti non rappresentano solo un invito all’ascolto, ma un’esortazione a ripensare il nostro modo di abitare il mondo, dove il dialogo si configura come strumento imprescindibile per riconoscere l’altro nella sua alterità. AfroBrix in questa sua veste vuole ricordare come il dialogo non sia mai semplice accordo, ma un delicato equilibrio tra comprensione e differenza, una pratica attraverso cui riscopriamo il valore della complessità umana.”
Aziz Sawadogo (direzione artistica Afrobrix)
Sabato 18 gennaio, ore 10:00, MO.CA
Laboratorio per docenti su pratiche antirazziste
Un'occasione di riflessione sul razzismo strutturale e sui pregiudizi nel mondo della scuola e non solo. Questo incontro è pensato per offrire ai docenti strumenti per riconoscere il razzismo strutturale e i pregiudizi che possono emergere e perpetuarsi nel contesto scolastico e nelle dinamiche di apprendimento. Con Gustavo Garcia e Andreina Colon Savino, a cura di OSO MELERO Edizioni.
Domenica 19 gennaio, ore 18:30, MO.CA
Ci siamo già abituati così - Monologo con Wissal Houbabi
Wissal è nata nel 1994 in Marocco e cresciuta in Italia. Poeta, performer, artista e scrittrice, si occupa di vari ambiti, dalla ricerca sul femminismo hip hop alla scrittura di racconti sulla diaspora.
A seguire
Corpo Nero: poetica della tragedia – Talk
Un incontro sull’arte come strumento di memoria e resistenza con la partecipazione degli artisti Simao Amista, N’dah Moussan Yvonne, e Wissal Houbabi.
Conducono Francesca Sanneh e Aziz Sawadogo.
Domenica 19 gennaio, ore 20:30, Cinema Nuovo Eden
Me gritaron Negra - Performance a cura di N’dah Moussan Yvonne
Me gritaron Negra è un manifesto artistico di resistenza e affermazione identitaria che N’dah Moussan Yvonne ha reintrepretato danzando e recitando il poema celebre di Victoria Santa Cruz. La performance nasce dall’esigenza di trasformare le esperienze di discriminazione razzista subite durante l’infanzia e l’adolescenza, in celebrazione e orgoglio dell’identità nera.
09/01/2025, 11:17