GORIZIA, LE DUE CAPITALI - Il 19 gennaio su Rai 5
Nell’estremo lembo nord-orientale d’Italia, in una conca distesa tra le Alpi Giulie e l’Adriatico, c’è una città dal fascino mitteleuropeo, nata intorno all’anno 1000. Una città di confine dove etnie e culture diverse s’incontrano e si mescolano da sempre, tanto che per lungo tempo è stata il crocevia di tre popolazioni: quella latina, la slava e la germanica. È Gorizia la protagonista del doc di Monica Ghezzi “
Gorizia, le due capitali”, in onda domenica 19 gennaio 2025 alle 22.00 su Rai 5.
Sarebbe più corretto chiamarla Stara Gorica, ossia ‘vecchia’ Gorizia. Accanto a lei, infatti, sorge Nova Gorica, la sua città gemella, edificata dopo la Seconda Guerra Mondiale, quando il trattato di Parigi decretò l’istituzione di un confine tra Italia e Jugoslavia, in un territorio che per secoli era stato unito, prima sotto l’Impero austro-ungarico, poi sotto il Regno d’Italia.
È la Piazza Transalpina il luogo simbolo della storia che ha segnato le due Gorizie, che nel 2025 sonio ‘entrambe’ capitali europee della cultura. Un evento dal forte impatto simbolico che vede per la prima volta in Europa l’elezione di una capitale transfrontaliera. Sulle montagne della zona vennero combattute le battaglie più sanguinose del primo conflitto mondiale, alle quali presero parte Giuseppe Ungaretti ed Ernest Hemingway, il quale ambientò proprio a Gorizia “Addio alle armi”, uno dei suoi romanzi più conosciuti. Ne parla Roberto Covaz, giornalista cultore delle infinite sfaccettature di Gorizia, che racconta una storia fatta di intrecci, rimozioni e ferite mai ricucite tra la comunità friulana e quella slovena. Una sensazione di cicatrici ancora aperte che si percepisce soprattutto in persone che appartengono a generazioni meno giovani, come Nadja Velušček, una regista slovena che attraverso i suoi documentari ripercorre la memoria di questi territori. Il punto di vista dei giovani è diverso: per Francesca, nata dopo la caduta del confine, Italia e Slovenia sono un territorio unico e Gorizia si fonde perfettamente con Nova Gorica. Francesca lavora come operatrice presso l’ex ospedale psichiatrico di Gorizia. Un luogo fondamentale per la storia della psichiatria, poiché qui Franco Basaglia dette inizio alla rivoluzione che portò alla famosa legge 180 e alla chiusura dei manicomi. Presso la vecchia struttura manicomiale parla Angelo Righetti, collaboratore di Basaglia e testimone dell’apertura dei cancelli dell’ospedale. Passeggiando per Gorizia, è raro incontrare un goriziano doc. Quasi tutti qui vantano origini miste, come Thomas, giovane fotografo italiano con sangue sloveno, che - visitando il Carso sloveno - propone divertenti racconti sulla vivace attività di contrabbando che per decenni ha movimentato i valichi di confine, arricchendo i commercianti di Gorizia.
Il viaggio passa attraverso anche le dolci colline del Collio, patria del vino friulano e di Ilaria Felluga, giovanissima produttrice di vino. Passeggiando tra i paesi dell’entroterra, infine, non manca una visita a Mariano del Friuli, paese natale del portiere italiano più amato di tutti i tempi: Dino Zoff, inatteso ospite della puntata.
18/01/2025, 09:02