FIABEXIT - Tra la psichiatria e la distopia
Pur sospeso in un mondo etereo profondamente interconnesso con la coscienza morale che sembra accomunare tutte le fiabe, il corto pluripremiato "
Fiabexit" firmato da
Giuliano Giacomelli e
Lorenzo Giovenga ambisce a parlare profondamente della realtà - facendosi fiaba e allegoria delle questioni di immigrazione in Italia. Quest'operazione è messa in scena in modo inizialmente giocoso e ironico, con uno sfoggio di diverse modalità di regia che attivamente intendono costruire un'immersione grottesca in un mondo fauno e paonazzo, simpatico e surreale, enfatico e significativo. Il tono è un miscuglio di registri: sarcasmo satirico, dramma politico, citazionismo forsennato di cinema e letteratura e cultura popolare nostrana, "commedia assurdista" del contrasto e della coincidenza, resoconto sociale, commento sulla condizione umana del migrante consapevole o inconsapevole e i diritti civili del paziente psichiatrico.-
Il pastiche è temerario, spesso teatrale nelle sue derivazioni più ammiccanti, per quanto a tratti osi affrontare lo sbilenco ritmo scomposto della narrazione corale con soluzioni visive poetiche. Come altri cortometraggi trascinati da un'idea forte, "
Fiabexit" rassomiglia più la somma di un incipit e di un finale forti che una storia fatta e finita con una progressione interna funzionale. Rimane tuttavia vero e notevole il tentativo di un exploit postmoderno da parte dei due registi, che invece di trattenersi a filmare la realtà che conoscono, come fanno molti, si sperticano a immaginare scenari di fantasia stratificati per sottolineare aspetti molteplici nei significati che vogliono veicolare.
18/01/2025, 08:42
Nicola Settis