ITACA – IL RITORNO
Liberamente ispirato agli ultimi canti dell'Odissea di Omero, Itaca. Il ritorno diretto da Uberto Pasolini narra il ritorno di Odisseo a Itaca dopo vent'anni di assenza. Ralph Fiennes interpreta un Ulisse gravato dalle conseguenze delle sue peregrinazioni, solo, stanco e ferito, eppure ancora sorprendentemente capace di lottare. Splendida, tenace, apparentemente fragile ma scaltra, si impone la figura di Penelope, interpretata da Juliette Binoche, che attende il ritorno di Ulisse mentre con fermezza continua a tenere testa all’avidità dei Proci. Epurato da ogni elemento soprannaturale rispetto all’originale racconto omerico, Itaca. Il ritorno di Uberto Pasolini, presentato al Toronto International Film Festival e alla Festa del Cinema di Roma 2024, riporta la storia del ritorno di Ulissa nella sua isola ad una dimensione umana e terrena, coinvolgente e ancor più attuale e universale. In una Itaca selvaggia e rudimentale, spogliata degli orpelli che di recente hanno caratterizzato l’immaginario cinematografico sull’epica classica, Ulisse giunge nudo, strisciante, vinto dagli anni e dalle sfide che lui stesso si era imposto. Resta qui l’epica dell’epopea umana: quella dell’uomo sfinito dalla vita, eppure più saggio e consapevole, ancora capace di lottare, ma stavolta per il bene dei suoi affetti più cari; quella di un giovane che si affaccia all’età adulta, astioso e schiacciato dal peso del mito di un padre che non lo ha cresciuto, né difeso; e quella di una donna profondamente dolente, ma dignitosamente forte e forse ancora più astuta dell’eroe che anni prima l’aveva abbandonata. Senza ricorrere a dialoghi leziosi, Pasolini con gli sceneggiatori John Collee ed Edward Bond restituisce passioni, angosce, desideri e dolori dei personaggi, passando agevolmente dal piano interiore a quello politico. Ralph Fiennes e Juliette Binoche incarnano con struggente realismo Ulisse e Penelope, soprattutto nel cruciale dialogo del loro primo reincontro, inconsapevoli forse solo all’apparenza, in cui gli sguardi e i più piccoli movimenti del volto si fanno eloquenti portatori di sentimenti inesprimibili.
Vania Amitrano
01/01/2050