Note di regia di "Fuochi d'Artificio"
Il progetto nasce da un innamoramento per il libro di Andrea Bouchard, un libro che i ragazzi di tutte le età adorano perché appassionante, avvincente, buffo e a tratti commovente. Fino ad ora non esistevano prodotti televisivi o cinematografici con vocazione popolare, per famiglie, che parlavano della Resistenza in termini così semplici e al tempo stesso profondi: prodotti che potevano essere visti ed apprezzati da genitori, nonni, e ragazzi insieme. La vicenda di Fuochi d'Artificio, per come è articolata, è per tutti: piena di suspense e avventura, pur trattando temi delicati ed importanti. L’ambientazione nelle montagne piemontesi poi è una cornice estetica favolosa per l’avventura di questi ragazzi: i percorsi, la paura dei lupi, le biciclette, i rifugi, il fiume e le chiesette abbandonate assieme alla fattoria dei nonni e il famigerato Forte diventano nella vicenda una cornice estremamente suggestiva, a tratti incantata. I quattro protagonisti sono tutti diversi, tipi singolari di adolescenti incredibilmente vicini agli adolescenti di oggi: ma soprattutto la protagonista Marta, piccolina per la sua età (e da qui parte la vicenda) ma con una gran voglia di crescere, con la sua passione per il canto e la musica e la sua capacità di inventare storie conquisterebbe chiunque; anche perché combina un sacco di guai e pasticci ed è tutt’altro che perfetta. I riferimenti usati nella scrittura e condivisi con tutti i capi reparto e i membri della troupe sono stati principalmente i film per ragazzi di avventura degli anni Ottanta, i Goonies, Stand by Me, E.T.. In questi film entravano nelle vicende dei ragazzi anche la vita, la morte, il pericolo, un mondo di adulti crudele e pericoloso: succede così anche in Fuochi d’Artificio e questa intrusione del mondo dei grandi è un’occasione per una riflessione profonda sui valori che fondano la società in cui viviamo. Anche nella tradizione televisiva italiana esistono esempi di prodotti popolari per adulti e ragazzi che rappresentano il naturale riferimento per un lavoro come Fuochi d’Artificio: più di tutti il magistrale Pinocchio di Luigi Comencini, scritto insieme a Suso Cecchi d’Amico, nel quale fantasia e tradizione, coraggio ed ironia si fondono in un prodotto che ha incantato generazioni di grandi e piccini. La struttura narrativa seriale, il realismo e la semplicità delle scenografie nel racconto del territorio italiano uniti ad un uso sapiente e misurato della narrazione fantastica, hanno portato generazioni di famiglie davanti alla TV, unendo il proposito di una televisione che promuove la cultura e la storia italiana intrattenendo le famiglie con prodotti che possono essere compresi ed apprezzati a più livelli.
Susanna Nicchiarelli