Note di regia di "Buongiorno, sig. Bellavista"
Volevo recuperare la sensazione provata a 10 anni, quando guardai dentro il mirino di una telecamera per la prima volta, e mi accorsi che c’era qualcosa di profondamente magico, reale e irreale al tempo stesso. L’idea era realizzare un film sulla riscoperta della meraviglia, raccontando la storia di un cieco che la ritrova casualmente, senza alcuna conoscenza del mezzo (la videocamera) che lo porta ad essa. Mi piaceva che il protagonista fosse ignorante riguardo al suo meccanismo, così da vivere la sua potenza in maniera ingenua e magica. Viviamo quotidianamente ignorando ciò che in un attimo può stupirci. L’arte invece ci costringe a stare attenti.
Alessandro Marinaro23/04/2025, 14:00