THE MATCHMAKER - Disponibile in streaming
Arriva in streaming “
The Matchmaker”, il film documentario di Benedetta Argentieri, intervista esclusiva a Tooba Gondal, una delle più famose jihadiste britanniche, oggi in carcere. Sarà disponibile online su OpenDDB, la piattaforma di distribuzione di opere indipendenti, da lunedì 5 maggio (sul sito tutte le info: https://openddb.it/film/the-matchmaker/). Il film è una produzione Fandango ed è stato presentato in prima assoluta alla 79a Mostra del Cinema di Venezia fuori concorso nel 2022.
Un ritratto unico, un punto di vista femminile su come avviene la vita dentro e con l’Isis, il califfato che ha spaventato il mondo occidentale e non solo - e che oggi è tutt’altro che moribondo. Al centro c’è Tooba Gondal: a soli 20 anni è scappata da Londra per unirsi allo Stato Islamico, è diventata famosa in tutto il mondo come “The ISIS Matchmaker”, in quanto accusata di aver reclutato sui social network diverse donne occidentali come mogli dei miliziani dell’ISIS. Ma non appena l'ISIS ha iniziato a perdere terreno, è scomparsa da internet. In questo documentario, la regista e giornalista Benedetta Argentieri l'ha ritrovata in un campo di prigionia in Siria due anni dopo, quando ormai l’ISIS aveva perso la guerra contro l’esercito di liberazione curdo, realizzando un'intervista in esclusiva.
Quando si presenta, Gondal allude allo stereotipo della donna passiva, soggiogata dall'uomo sbagliato e non responsabile delle proprie azioni. La sua versione della storia gioca con il pregiudizio sessista e tipicamente occidentale che vede le donne della Jihad solo come accessori e non come soggetti attivi. Tooba è la ragazza amichevole, intelligente e remissiva che vediamo sullo schermo? O è un'estremista violenta e pericolosa? L'intervista offre un'interessante riflessione sulla guerra santa islamica dal punto di vista delle donne che hanno fatto parte del califfato, combattenti e carnefici esse stesse.
A tre anni dalla presentazione del film, gli equilibri politici internazionali sono mutati, ma il radicalismo islamista continua a rappresentare un pericolo per la sicurezza globale (con nuove contaminazioni, ad esempio in Afghanistan e in Siria), come mostrano eventi di cronaca e attacchi terroristici in Europa, negli Stati Uniti e in Russia. Oggi Tooba è in carcere in Francia, ne uscirà solo nel 2030, i suoi figli sono in adozione. “L’idea di questo film nasce dall’esigenza di raccontare le donne, e in particolare quelle che si sono unite allo Stato Islamico, andando al di là degli stereotipi che le vogliono o vittime, possibilmente di un uomo, oppure fanatiche che inneggiano alla jihad. - racconta la regista - Migliaia di donne sono partite dall’Occidente per unirsi a ISIS in Siria, una scelta profonda che dice molto della nostra società. Raccontare Tooba, nella sua complessità, ha voluto dire descrivere il ruolo centrale delle donne nello Stato Islamico che sono state madri, mogli, reclutatrici, combattenti e molto altro. E soprattutto capire che nessuno di noi è solo male o solo bene, la sfida è stata raccontare le sfumature.”
Benedetta Argentieri, nata a Milano nel 1981, ha conseguito un master in Giornalismo e Politica alla Columbia University a New York. La sua prima esperienza da filmmaker è stata con Çapulcu Voices from Gezi (2013), film collettivo sulle proteste di Istanbul che ha vinto l’Amnesty International Award. Ha co-diretto il lungometraggio Our War, presentato a Venezia. Il suo primo lungometraggio I Am the Revolution è stato presentato a DOC NYC nel 2018, e subito dopo ha diretto un corto, Blooming in the Desert, sulla rinascita di Raqqa, la ex capitale dello Stato Islamico. Dal 2014 segue gli sviluppi della guerra in Siria e in Iraq lavorando anche per diverse testate internazionali.
29/04/2025, 11:23