Ciro Ippolito nasce a Napoli il 27 gennaio 1947. La sua è una famiglia di artisti: il padre e lo zio sono importanti impresari partenopei, e Carmine Ippolito aveva avuto anche l’onore di recitare ne I magliari di Francesco Rosi al fianco di attori come Alberto Sordi, Renato Salvatori e Aldo Giuffrè.
Fin da ragazzo rivela spiccate doti artistiche. Ventenne, gira l’Italia accompagnando i cantanti popolari dell’epoca, come Peppino Gagliardi, Gino Latilla, Aurelio Fierro. Il suo background artistico è un crogiuolo di...visualizza tuttoi suggestioni, dal varietà e dall’avanspettacolo fino al musical e alla canzone popolare.
Nel 1972 partecipa come attore al film di Roberto Rossellini "Agostino D’Ippona", e viene nominato aiuto regista in corso d’opera dallo stesso Rossellini. Negli anni successivi recita in film di genere come "LaBadessa di Castro", Flavia la monaca musulmana e La fine dell’innocenza. Nel 1975 viene scelto da Vittorio Caprioli come protagonista del film "Vieni Vieni Amore Mio".
Contemporaneamente Ippolito comincia ad interessarsi alla produzione, dapprima teatrale, in seguito cinematografica. Nel 1976 produce "Brechtomania" e "Le Compagnie", con Leopoldo Mastelloni, due spettacoli che coniugano l’esperienza del Living Theatre con la tradizione cabarettistica.
Nel 1978 produce il suo primo film, "L’Ultimo Guappo", storia di piccoli boss e di malavita a Napoli. In pochissimi anni realizza un numero incredibile di film incentrati sul tema della camorra, che lo porteranno ad essere considerato il capostipite del genere “camorra movies”, una sorta di ibrido tra sceneggiata napoletana e film poliziottesco, genere molto in voga sul finire degli anni Settanta. Ippolito scrive e produce questi film, collaborando sempre con la stessa troupe, in particolare con Alfonso Brescia, prolifico regista di genere, col montatore Carlo Broglio, e soprattutto con Mario Merola, protagonista assoluto e icona partenopea per eccellenza. Accanto a Merola sia grandi attori della sceneggiata e del teatro napoletano, come Angela Luce, sia non professionisti. I suoi film dividono la critica.
Nel 1979 Ippolito prende una pausa dai camorra movies per realizzare un curioso film di fantascienza, "Alien 2 sulla Terra", una sorta di instant‐sequel del grande successo di Ridley Scott. Inizialmente produttore, Ippolito subentrerà alla regia a Biagio Proietti, firmandosi con lo pseudonimo Sam Cromwell.
Sul finire degli anni Settanta inizia la collaborazione con la Impegno Cinematografico, casa di distribuzione diretta da Angiolo Stella, lanciandosi nella folle impresa di allargare la quota di mercato dei film napoletani. Per la Impegno realizza dei listini nei quali, accanto ai nomi delle pellicole di Merola compaiono i nomi di Cassavetes, Herzog, Wenders. Riesce con successo a promuovere i film di questi autori al sud, creando per effetto opposto un interesse critico nei suoi confronti da parte dei pubblici fino ad allora detrattori.
L’apice del successo critico viene raggiunto nel 1981, quando "Lacrime Napulitane" con Merola e la Luce e Ippolito sia attore che regista diventa campione d’incassi e al contempo si gadagna recensioni entusiastiche da parte di molta critica. Tullio Kezich lo inserisce nella sua classifica dei dieci film dell’anno. "Lacrime Napulitane" viene universalmente riconosciuto come il manifesto della riscoperta della sceneggiata napoletana, e gli viene giustamente tributata un’intera puntata di Blitz, la trasmissione di cultura condotta da Gianni Minà sul secondo canale.
“Lacrime Napulitane” segna anche la fine del sodalizio Ippolito‐Merola; mentre il cantante realizzerà altri tre film per la Titanus, Ippolito prosegue la sua carriera di produttore‐regista con “Pronto… Lucia” e “Zampognaro Innamorato”, due musicarelli natalizi con protagonista Carmelo Zappulla. Soprattutto il primo dei due film riscuote un grandissimo successo di pubblico, riuscendo a contendere a “Rambo” il primato degli incassi e a batterlo al Sud Italia.
Nel 1984 Ippolito sfida il mercato cinematografico italiano realizzando “Arrapaho”, universalmente riconosciuto come il film più demenziale del cinema italiano. Interamente prodotto – a bassissimo costo – e distribuito, “Arrapaho” ottiene un successo incredibile, merito della forma dichiaratamente scanzonata e dell’intuizione delle interruzioni pubblicitarie durante il film, che anticipa il contrasto tra cinema e televisione commerciale degli anni seguenti. Dopo “Arrapaho”, Ippolito gira “Uccelli d’Italia”. Entrambi i film sono tratti da canzoni degli Squallor, che compaiono anche come attori.
Terminata la fase demenziale, Ippolito si ritira nell’attività produttiva. Prima realizza "La Venexiana", per la regia di Bolognini, poi comincia un lungo sodalizio con Goffredo Lombardo per la produzione di sceneggiati televisivi ad alto budget. Tra il 1987 e il 1990 vengono realizzati "Gli Indifferenti", "La Romana", "Disperatamente Giulia" e "Donna d’Onore". In particolare quest’ultimo sarà venduto e distribuito negli Stati Uniti con il titolo "Vendetta", riscuotendo un discreto successo.
Negli anni Novanta Ippolito torna a produrre per il cinema, realizzando "Io Speriamo che Me la Cavo", "Ninfa Plebea" e "Palla di Neve". Nel 1998 produce "Il Settimo Papiro", per la televisione italiana – Mediaset, tedesca e americana. Nel 2001 produce, per la Rai, un esperimento di fiction a costo ridotto che utilizza in modo creativo i materiali di repertorio, dal titolo "Il Terzo Segreto di Fatima".
Nel 2004 torna dietro la macchina da presa per "Vaniglia e Cioccolato". Contemporaneamente vengono pubblicate le edizioni in DVD dei suoi film più celebri, che riscuotono grande successo presso il pubblico più giovanile. Ippolito viene riscoperto negli ultimi anni anche grazie a un’ala della critica “militante” che riabilita il film di genere italiano e che ruota attorno alla trasmissione televisiva Stracult, che dedica a Ippolito diverse puntate.
Nel 2007 Ippolito mette in scena per la stagione del Teatro Valle a Roma La vedova scalza, tratto dal romanzo vincitore del Premio Campiello 2006 di Salvatore Niffoi. Nei progetti di Ippolito è previsto un film tratto dal libro di Niffoi e un musical teatrale tratto da Assunta Spina di Salvatre De Giacomo.