Romano di nascita (1826), viene precocemente in contatto con le tendenze pittoriche del paesaggio innovatrici, inglesi e francesi, della prima metà dell'Ottocento. Costa riesce a coniugare il suo lavoro di pittore apprezzato in Italia e all'estero, con l'impegno nelle lotte risorgimentali. Partecipa alla prima e alla seconda Guerra d'Indipendenza e alla liberazione di Roma nel 1870. Frequenta Firenze divenuta punto di ritrovo di molti patrioti dopo l'abbandono di Napoleone III e centro propulsore dell'arte. Ed è q...visualizza tuttoqui che Costa svolge un ruolo significativo nel circolo del Caffè Michelangelo. Influenza soprattutto Giovanni Fattori, che lo riconosce come un vero maestro, ed è Costa a convincere i giovani Macchiaioli ad abbandonare i soggetti storici e dedicarsi alla pittura dal vero, en plein air. A Castiglioncello frequenta la casa di Diego Martelli. Alterna i suoi soggiorni tra la residenza romana e quella fiorentina, lavora tra Livorno, Castiglioncello e Bocca d'Arno. Ma è in ambiente anglossassone che le sue opere conobbero la migliore fortuna. Espone alla Royal Accademy di Londra, partecipa alle attività della Grosvenor Gallery e nel 1887 aderisce al gruppo "In Arte Libertas", di cui è una delle più note voci, e partecipa alle esposizioni organizzate regolarmente dalla società fino al 1902. Nino Costa muore il 31 gennaio del 1903 a Marina di Pisa.