Moraldo Rossi ha lavorato come aiuto di Federico Fellini nel periodo più intenso e - secondo alcuni critici - più fecondo del regista riminese, da Lo sceicco bianco a La dolce vita. In seguito, terminato il sodalizio, Rossi si è dedicato al Carosello, che negli anni sessanta dava lavoro a migliaia di persone. Un’attività piccola, nascosta ma importante, che un critico come Marco Giusti ha saputo studiare e rivalutare in tempi recenti. L'incontro Fellini - Rossi ebbe luogo grazie alla sorella di quest'ultimo, Coset...visualizza tuttotta Greco (questo il nome d'arte da lei usato nel corso della sua carriera), divenuta compagna di Pietro Germi ed in cerca di una qualche collocazione per il fratello. Federico e Moraldo divennero subito amici per la pelle divertendosi a girare per Roma con pochi soldi e tanta voglia di fare la corte alle ragazze di passaggio. Poi il debutto registico di Fellini con Lo sceicco bianco ed i tanti aneddoti che Rossi racconta con dovizia di particolari, storie che hanno per protagonisti Alberto Sordi, Leopoldo Trieste, il direttore della fotografia Arturo Gallea. Altrettanto appassionante è la nascita dei Vitelloni, con la definitiva affermazione di Sordi come protagonista assoluto della commedia all'italiana (indimenticabili il gestaccio rivolto agli operai lungo la strada e la sequenza della festa di carnevale a teatro). Quando Fellini pensò ai personaggi, ne creò uno apposta per il suo amico Rossi: il nome, naturalmente, era Moraldo. In seguito all'opposizione del produttore fu poi costretto ad affidare la parte a Franco Interlenghi, ma davvero e sinceramente a malincuore.