Chiara Vigo nasce a Calasetta, sulla costa nord dell’isola di Sant’Antioco, il 1° Febbraio del 1955.
È nipote di Leonilde Mereu, l’ultimo maestro che in quegli anni fa scuola di bisso.
Da bambina Chiara ama trascorrere lunghi periodi a contatto con la nonna percependo già la forza della sua grande spiritualità e della preziosità dei suoi saperi. E così Leonilde Mereu comincia con lei un lavoro di iniziazione.
La bambina, via, via fino alla giovinezza di 18-20 anni, farà proprio quell’enorme e profondo mondo di ...visualizza tutto saperi e quella particolare sensibilità che sono condizioni indispensabili a che la nonna gli trasmetta la lavorazione del bisso. Nel frattempo Chiara ha conseguito alcuni diplomi di scuola statale che potrebbe utilizzare per intraprendere un qualsiasi impiego moderno, ma non è questo che le interessa. Anzi incomincia a soffrire per quella aberrazione del nuovo vivere socio-istituzionale che mentre cancella i maestri come vivo serbatoio di valori, vede sempre più le antiche arti relegate a semplici vetrine museali, a contenitori vuoti.
Quindi il legame affettivo con la nonna diventa inscindibile e irrinunciabile legame culturale. Così Chiara si affaccia al bisso scoprendo presto che la passione, la pazienza, la fatica, la cura minuziosa del particolare, sono gli strumenti del suo svelamento.
Il fascino delle realizzazioni artistiche della nonna Leonilde, la profonda spiritualità che la governa inducono Chiara ad intraprendere questo difficile percorso. Difficile perché ormai i tempi sono cambiati e la morfologia dell’ambiente sia naturale che umano è irriconoscibile. La marea consumistica ha piegato le radici degli antichi mestieri, ha slegato le comunità dalla natura dei propri luoghi, ha prodotto l’alterazione totale dei propri bisogni.