Lunghi capelli castano chiaro, carattere duro, e un nome di ascendenza buddhista. Siddhartha Gautama, infatti, è uno dei modi con cui viene chiamato l’asceta indiano. Un nome che per Fabrizio e Gessica era anche una promessa, un’aspirazione.
Siddhartha è un bambino estremamente vivace, poco incline alla meditazione e molto all’azione, specie se questa comporta movimento spensierato all’aria aperta. Un atteggiamento che si trasforma presto e diventa ben più riservato, qualora le attività si spostino su versanti ...visualizza tutto meno “fisici”, come per esempio la scuola. Infatti, ogni giorno, dopo essere andato a trovare Sofia e aver pranzato insieme al padre, per Siddhartha c’è il momento dello studio, non senza capricci e timori. Fabrizio e sua madre hanno deciso di educarlo in casa con la cosiddetta “istruzione parentale”, di cui Fabrizio, insegnante di Siddhartha, si fa garante.
Grande appassionato di carte, con cui ha imparato a giocare durante i soggiorni ligurnesi dalla madre, ogni giorno trova un’attività diversa che gli faccia trascorrere il tempo, dai giochi con i gatti alla creazione di candele con cera e canne di bambù. Come tutti i bambini, odia annoiarsi.