Fondazione Fare Cinema
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locandina di "Anita B."

Cast

Interpreti:
Andrea Klara Osvart (Monica)
Antonio Cupo (Aron)
Eline Powell (Anita)
Robert Sheehan (Eli)
Moni Ovadia (zio Jacob)
Nico Mirallegro (David)
Jane Alexander (Sarah)
Anthony Clive Riche (medico)
Guenda Goria (pianista)
Eva Kuen (Gefangene)

Soggetto:
Edith Bruck (dal romanzo "Quanta stella c'è nel cielo")

Sceneggiatura:
Roberto Faenza
Edith Bruck
Nelo Risi
Iole Masucci (collaborazione)

Musiche:
Paolo Buonvino

Montaggio:
Massimo Fiocchi

Costumi:
Anna Lombardi

Scenografia:
Cosimo Gomez

Fotografia:
Arnaldo Catinari

Suono:
Massimo Simonetti

Aiuto regista:
Paolo Giacomo Marino

Produttore:
Elda Ferri
Luigi Musini

Line producer:
Alessandro Loy

Produttore esecutivo:
Andrea Manganelli

Acconciature:
Alberigo D'Alessandro

Trucco:
Francesca Tampieri

Operatore di Macchina:
Claudio Cofrancesco

Anita B.


Regia: Roberto Faenza
Anno di produzione: 2014
Durata: 88'
Tipologia: lungometraggio
Paese: Italia/Ungheria/USA
Produzione: Jean Vigo Italia, Cinemaundici; in collaborazione con Rai Cinema
Distributore: Good Films
Data di uscita: 16/01/2014
Ufficio Stampa: Daniela Staffa
Titolo originale: Anita B.

Recensioni di :
- ANITA B. - Quando la Fiction arriva al cinema

Sinossi: Anita, un’adolescente di origini ungheresi sopravvissuta ad Auschwitz, è accolta dall’unica parente rimasta viva: Monika, sorella di suo padre, che non vuole essere chiamata zia e vive l’arrivo della nipote come un peso.
A Zvikovez, tra le montagne della Cecoslovacchia non lontane da Praga, Monika vive con il marito Aron, il figlioletto Roby e il fratello di Aron, il giovane e attraente Eli, la cui filosofia è spiccia: “gli uomini tirano giù i calzoni, mentre le donne pensano all’amore”. In quel villaggio dei Sudeti, territori in precedenza occupati dai tedeschi, i nazisti vengono rimpatriati a forza e gli scampati trasferiti nelle loro abitazioni, in una situazione di crescente tensione con l’avvento del comunismo.
Attorno ad Anita, uomini e donne vogliono dare un calcio al passato, ballare, divertirsi, ascoltare di nascosto le canzoni americane trasmesse oltre cortina dalla Voice of America. Anita sogna come tutti, ma a differenza degli altri non nasconde l’anima.
La ragazza è combattiva e piena di entusiasmo. La sua forza viene dal ricordo dei genitori persi nel lager. Ma nella nuova casa si trova ad affrontare una realtà inaspettata: nessuno, neppure Eli, con cui scoprirà l’amore, vuole ricordare il passato. E il più grande tabù è proprio l’esperienza del campo, quasi fosse qualcosa di cui vergognarsi.
Quando Anita tenta di smontare quella difesa collettiva si trova davanti un muro di silenzi. Così, se vuole parlare di ciò che ha passato, può farlo solo con il piccolo Roby, che ha appena un anno e non può capire.
Nella mescolanza di popoli e lingue che confluiscono attorno a Praga, Anita si confronta con personaggi indimenticabili: il vulcanico zio Jacob, coscienza critica della comunità ebraica ed estroso musicista nella festa del Purim; Sarah, la dinamica “traghettatrice” armata di pistola, che organizza l’esodo verso la Palestina; il giovane David, rimasto orfano per la tragica scelta dei genitori, con cui inizia una toccante amicizia.
Improvvisamente, Anita si trova catapultata in una situazione imprevista, che la pone di fronte a una decisione che richiede coraggio. E il film si chiude con un inatteso colpo di scena.

Sito Web: http://

Ambientazione: Budapest / Trieste / Praga / Bolzano e dintorni

Periodo delle riprese: Da aprile 2013.

"Anita B." è stato sostenuto da:
Ministero per i Beni e le Attività Culturali (MiBAC): 600.000 euro
BLS Südtirol Alto Adige: 400.000 euro


Libro sul film "Anita B.":
"Quanta stella c’è nel cielo"
di Edith Bruck, 200 pp, Garzanti, collana Nuova Biblioteca Garzanti, 2009
«Quanta stella c'è nel cielo» non è un errore, è il primo verso di una ballata amara del giovane Petöfi, il grande poeta ungherese. Quei versi sono tra le poche cose che Anita porta con sé, insieme a molti ricordi laceranti.
Anita non ha ancora sedici anni. È una sopravvissuta ai campi. È bella, è sensibile, le prove della vita le hanno tatuato l'anima. Sta fuggendo da un orfanotrofio ungherese per andare a vivere a casa di una zia, Monika. Eli, il giovane cognato di Monika, è venuto a prenderla al confine per accompagnarla nel viaggio in Cecoslovacchia, dove si ritrova clandestina in un mondo ancora in subbuglio. Ma tutto questo a Eli non interessa: lo attira solo il corpo di quella ragazza e già sul treno, affollato di una moltitudine randagia, inizia a insidiarla in un gioco cinico e crudele.
Quanta stella c'è nel cielo è un romanzo dai risvolti inattesi. Racconta come si possa tornare dalla morte alla vita. E come, a volte, il cammino per ritrovare la speranza possa seguire trame imprevedibili. Protagonista, intorno ad Anita, è un'umanità dolente, alla ricerca di una nuova esistenza: c'è chi vuole dimenticare e chi vuole ricordare, chi mette radici e chi si imbarca per la terra promessa, chi vuole rifiutare per sempre ogni violenza e chi invece pensa che l'unico dovere è, dopo tutto, imbracciare il fucile per non essere mai più vittima.
Edith Bruck offre in queste pagine la storia palpitante di un'epoca cruciale del dopoguerra, quando tutto era in fermento tra mille difficoltà. Un'altissima meditazione sulla speranza, sulla straordinaria forza e fragilità di chi va verso una rinascita. E la grande capacità della Bruck è il risvegliare violente emozioni nel lettore.

prezzo di copertina: 16,60

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