MORANDO MORANDINI e i Migliori Film del 2011
Il primo impulso era stato quello di indicare "
Vincere" di
Bellocchio che, secondo me, è uno dei due o tre film italiani più importanti del Duemila, ma è del 2009. Poi ero passato a "
Storia di una Donna Amata e di un Assassino Gentile" di
Luigi Faccini, film straordinario e unico (docufiction?) che sarà scoperto tra dieci o vent'anni, ma è anch'esso del 2009. Allora ho ripiegato su "
Habemus Papam" sul quale ho più di una riserva (ormai vicino ai 60
Nanni Moretti rimane il più narcisista dei cineasti italiani, e la concorrenza dei narcisi a Roma non gli manca...). Rimane, comunque, questa storia di una fuga impossibile, un film complesso e stratificato che mescola commedia e tragedia, generosità e malinconia, metafore e rimpianti, pessimismo e speranza, trovate geniali e momenti banali, il senso del vuoto e della scissione tra Maschile e Femminile. Farà il giro del mondo probabilmente, ma quanti, fuori dai paesi cattolici, sapranno apprezzarlo?
Ancor più difficile è la scelta del miglior documentario lungo, genere (se lo è) che anche in Italia si è moltiplicato da quando i progressi della tecnologia digitale hanno abbattuto i costi come nel campo dell'animazione. Non sono pochi i film notevoli con cui i registi italiani, giovani e non, hanno fatto i conti col passato e col presente. Ho scelto due coraggiosi fuoristrada del cinema italiano: il piemontese
Daniele Segre e ancora il ligure
Faccini. Il primo, già autore di "
Morire di Lavoro" (2008) e altri documentari sulla condizione operaia, interviene con "
Sic Fiat Italia" sul referendum imposto (il 13-14 gennaio 2011) da Sergio Marchionne per far scegliere ai lavoratori: o accettate nuove norme lavorative -le sue- e continuate a lavorare o non accettarle e far chiudere la storica (dal 1899) sede della Fiat. Storia di una sconfitta (per pochi voti)? Ma non sulla rassegnazione. Appassionato e non fazioso, è anche una testimonianza sullo smarrimento della sinistra e sulla solitudine di chi ha combattuto per il "no".
Con "
Rudolf Jacobs l'uomo che nacque morendo"
Luigi Faccini si rivolge al passato. E' la storia di un capitano della Kriegsmarine germanica che il 3 settembre 1944 diserta, raggiunge i partigiani dell'estremo Levante ligure e "
pronto per dare la vita purché questa guerra insensata finisca anche solo un minuto prima" muore a Sarzana (La Spezia) poche settimane dopo in uno scontro a fuoco con le Brigate Nere. Il film (97') ha due percorsi complementari: l'uno penetra nel web dove cerca immagini, informazioni, documenti e suoni; l'altro, materiale, in auto o a piedi attraversa i luoghi dove la storia è transitata, luoghi in preda all'oblio, all'abbandono, al degrado, quasi cancellati con tutta la memoria di cui sono portatori. E' una lezione di storia profondamente emotiva, controllata da un'etica lucida in nome di fratellanza, solidarietà, giustizia e libertà. Prodotto da
Ippogrifo Liguria, gestito da
Marina Piperno, è stato visto da migliaia di studenti delle scuole medie superiori liguri.
07/12/2011, 11:27
Morando Morandini