Sinossi *: Un uomo, nella sua trincea, si sforza di sostituire al vuoto del pensiero i momenti in cui pareva aprirsi a lui il fondo dei cieli: il tempo perduto gli si dà in forma di immagini, che si staccano dal fondo e si offrono come visione/immersione negli abissi della memoria.
"Pletora". Il Dono è un film anaglifo e verticale, realizzato con una tecnica stereoscopica che consente di riprodurre artificialmente i meccanismi della visione binoculare. Le immagini sono così, etimologicamente, dei “rilievi scolpiti” e diventano tattili e volumetriche, tradendo un eccesso di presenza. Pletora significa appunto eccesso, sovrabbondanza, ed è sinonimo di abbondanza, marea, mondo. Il dono, infine, è qualcosa che non è possibile acquistare attraverso un atto di volontà, qualcosa che arriva inattesa e parla con autorità all’anima.