Sinossi *: Un dia a Baracoa è un corto film etnografico girato a Cuba, quando per pura casualità, il regista si ritrova di fronte al rituale afro-cubano di San Lazaro.
Le riprese non erano previste, e così il regista si trova a dover filmare con una piccola, vecchia e non professionale macchina fotografica, che può registrare sulla solo brevissimi video. Inoltre, le batterie sono quasi scariche. Tali imprevisti danno un tocco d'ironia al film.
Nonostante questi ostacoli, il risultato è comunque interessante. Filmando il rituale (con canti e musiche) ed intervistando il giovane e gentile médium (el santero), il cineasta arriva comunque a capire e a spiegare il funzionamento del rito, e come delle divinità africane e dei santi cristiani, siano arrivati a coabitare o a fondersi in un solo ed armonico universo simbolico e religioso.
Dal punto di vista della comprensione di che cosa sia ォun film etnografico サ, questo piccolo lavoro è interessante, perché viene realizzato senza una previa ricerca antropologica. Si può dire che la ricerca arriva nel momento stesso della regia ed anche del montaggio. Ecco che ricerca e creatività, etnografia e cinema di fondano tra loro. La fine è un momento d'ironia che ci dice qualcosa in più sul lavoro dell'etno cineasta, oltre che sul quotidiano e l'immaginario dei partecipanti al rito.