Sinossi *: Negli anni ‘30 l’agro pontino era una palude brulicante di zanzare e infestata dalla malaria. Quando il governo dell’epoca offrì alle famiglie delle zone più depresse la speranza di una nuova terra promessa, questo territorio venne bonificato favorendo lo spostamento di molti veneti e friulani. I nuovi coloni giravano esclusivamente in bicicletta e lavoravano la terra. Ma poi, come sempre accade, le abitudini campagnole hanno ceduto il posto allo stile di vita cittadino ed ora quasi più nessuno lavora la terra dei propri avi.