Sinossi *: Un viaggio alla scoperta dell’Italia che si impegna, costruisce comunità, promuove la partecipazione.
Si raccontano cinque esperienze concrete. Le riflessioni sul valore della partecipazione in democrazia sono proposte da Monsignor Luigi Renna, arcivescovo di Catania e presidente del Comitato organizzatore delle Settimane Sociali dei cattolici in Italia, dal professor Gregorio Arena, fondatore e presidente emerito di Labsus – Laboratorio per la sussidarietà e da Gabriella Calvano, ricercatrice all’Università degli studi di Bari Aldo Moro e componente organizzatore delle Settimane Sociali.
L’astensionismo alle elezioni, la ridotta vitalità dei partiti tradizionali, la distanza crescente tra cittadini e istituzioni sono segni incontestabili della crisi della nostra democrazia, ma la costante narrazione negativa oscura il valore e la vitalità delle numerose esperienze che nei territori offrono occasioni innovative di inclusione, di partecipazione, di contrasto alle disuguaglianze, di promozione economica e sociale.
Nel documentario le storie di giovani che rilanciano le antiche produzioni agricole di un territorio o che riportano lavoro e vitalità in borghi di montagna destinati all’abbandono. Di gruppi di cittadini che costituiscono comunità energetiche e provano ad essere protagonisti della transizione ecologica. Di cooperative che costruiscono processi circolari in grado di tenere insieme recupero di materiali di scarto dalle aziende del territorio, formazione professionale di ragazzi disabili, inserimento lavorativo di giovani nei percorsi turistici. Di associazioni che, in accordo e in concorso tra loro, trasformano un bene sequestrato alla mafia in un luogo di formazione e di socializzazione per i giovani della città.
Tutte storie collettive, dal Piemonte alla Sicilia, dall’Emilia Romagna alla Basilicata, costruite sulla collaborazione di realtà diverse, spesso accompagnate dal sostegno della Chiesa locale.
Note:
Le storie raccontate nel documentario
Bagheria (Palermo) / Un “Castello” di progetti per i più giovani di Giorgio Brancia
Una villa appartenuta alla mafia, un gruppo di 17 associazioni più una ragazza, Martina, vent’anni appena, siglano un patto di collaborazione per recuperare la casa e restituirla pienamente ai cittadini. Perché il “Castello” - questo il nome dello stabile - è di tutti ma soprattutto dei giovani di Bagheria. Inaugurato nell’anno della pandemia, il 2020, il centro aggregativo è intitolato a Don Lorenzo Milani. Nei locali si svolgono i laboratori per giovani a rischio, campi scout, tornei di scacchi, colonie estive, campi di volontariato, progetti della comunità educante. L’obiettivo: affidare ai giovani la gestione completa della struttura.
Capannori (Lucca) / Un grano antico per un orto intergenerazionale di Vito D’Ettore
Dopo aver frequentato uno dei campi estivi di ‘Libera’, l’associazione di promozione sociale contro la mafia presieduta da don Luigi Ciotti, un gruppo di ventenni ha deciso di portare i semi della legalità anche nel proprio territorio piantando, in un terreno inutilizzato di proprietà del Comune, il grano antico “Senatore Cappelli”. Nell’ottobre del 2019 il comune di Capannori e la parrocchia di san Michele Arcangelo, hanno siglato un patto di collaborazione per la rigenerazione dell’orto urbano. Grazie all’aiuto della comunità parrocchiale, alla sapienza dei più anziani, i ragazzi oggi coltivano il terreno e vi ospitano iniziative ed eventi dedicati ai più piccoli.
Matera / Oltre l’arte, oltre le barriere di Giorgio Brancia
La prima idea è stata quella di organizzare visite guidate nelle bellezze architettoniche religiose e paesaggistiche di Matera, la città dei sassi. Ma l’obiettivo dei fondatori della cooperativa sociale ‘Oltre l’arte’ non si è limitato alla ricezione turistica: nel corso degli anni ha ampliato i suoi confini proponendo progetti di inclusione sociale a giovani con disabilità, formandoli e offrendo un lavoro nel laboratorio di cartapesta. Un progetto che coinvolge anche le attività economiche del posto che forniscono le materie prime per realizzare le opere, in una circolarità virtuosa che punta a diminuire gli sprechi e a formare comunità.
Melle (Cuneo) / Il borgo salvato dai ragazzi di Antonella Ferrara
Melle, piccolo borgo della Valle Varaita in Piemonte, ai piedi del Monviso, rischiava di scomparire. A guidare la rinascita sono stati un gruppo di ragazzi, che da Torino sono tornati nel paese e hanno aperto un birrificio. Da lì altri ragazzi hanno seguito il loro esempio e hanno trovato in Melle il luogo ideale in cui vivere e lavorare. Oggi sono molte le realtà che lo animano: aziende che praticano l’agricoltura sociale, residenze artistiche e studi di registrazione, un laboratorio di produzione di confetti.
San Possidonio (Modena) / La sfida dell’energia in condivisione di Antonella Ferrara
Tremilacinquecento sono gli abitanti di San Possidonio in provincia di Modena. Un piccolo paese che però ha un grande progetto: dare vita ad una comunità energetica rinnovabile. Costituita dal Comune insieme alla Parrocchia, grazie alla spinta propulsiva del circolo Laudato si’, la nuova comunità punta alla riduzione dell’impatto ambientale nella produzione di energia elettrica. Dopo un percorso di condivisione fra enti e privati cittadini, la scelta innovativa dei soci fondatori, una quarantina a cui continuano ad aggiungersi nuovi sottoscrittori, è stata quella di offrire dei buoni spesa da utilizzare in un circuito di commercianti locali per incentivare l’economia del posto.
Viterbo/ AbitiAmo insieme per costruire comunità di Marta Manzo
‘AbitiAmo’ è un progetto della Caritas di Viterbo rivolto agli studenti universitari fuori sede. I ragazzi, fra i 19 e i 26 anni, hanno diritto all’alloggio per la durata di un anno, in camere singole e/o doppie con servizi, pagando una piccola somma ma impegnandosi a svolgere attività di volontariato in strutture Caritas come il servizio mensa. Un’esperienza che mette a contatto realtà diverse e apre nuove prospettive di vita anche ai giovani studenti. I giovani collaborano non solo alle attività della mensa, ma anche alla realizzazione della Biblioteca di quartiere aperta a tutta la comunità negli spazi del centro di ascolto diocesano.