Sinossi *:
"Amerika" racconta la tragicomica storia di Karl Rossmann, giovane ebreo europeo, che viene inviato in America come un pacco postale per sfuggire a uno scandalo che lo vede coinvolto con una domestica. Deve raggiungere lo zio Jacob, un autentico “zio d’America”, che deve trovargli un lavoro e una sistemazione. Ed è così che iniziano le tribolazioni del giovane uomo-cavallo (Ross - Mann) in un’America che rivela già, nella visone fantastica ma sorprendentemente profetica di Kafka, i suoi mali, le sue contraddizioni ma anche la sua dirompente vitalità .

Cast

Interpreti:
Max Malatesta (Karl Rossmann / Il Fuochista / Lo Zio d'America / Il Capo Portiere / Brunelda)
Enzo Turrin (Il Reclutatore)
Giovanna Di Rauso (La Donna di New York / Therese la Cuoca)
Mario Monopoli (Delamarche)
Vittorio Attene (Robinson)
Francesco Bottai (Giacomo l'Italiano)
Giovanna Di Rauso (L'Angelo)
Alessandro Panatteri (Piano L'Orchestra della Nave)
Marco Biaggioli (Batteria L'Orchestra della Nave)
Luca Velotti (Clarineto L'Orchestra della Nave)

Soggetto:
Franz Kafka (Romanzo "Amerika")

Sceneggiatura:
Maurizio Scaparro
Masolino D'Amico
Fausto Malcovati

Musiche:
Giancarlo Chiaramello
Scott Joplin

Montaggio:
Gabriele Costa

Costumi:
Roberto Francia

Scenografia:
Emanuele Luzzati
Giantito Burchiellaro

Fotografia:
Ennio Guarnieri

Suono:
Piero Parise (Presa Diretta)

Aiuto regista:
Ferdinando Ceriani

Produttore:
Vincenzo De Leo

Sottotitoli in Francese:
Ombre Elettriche

Direttore di Produzione:
Maria Bellini

Produttore Esecutivo:
Riccardo Caneva


Note:
"Amerika" nasce come spettacolo teatrale diretto da Maurizio Scaparro per il Teatro Eliseo (2000), per poi diventare un lungometraggio in digitale.

Tratto dal romanzo omonimo di Franz Kafka.

Teatro è Cinema
Un progetto di Maurizio Scaparro
Il progetto “Teatro è Cinema” nasce in collaborazione con l’Istituto Luce e l’Ente Teatrale Italiano, e vede il regista Maurizio Scaparro coinvolto nella ripresa in digitale (e successivo trasferimento su pellicola) di tre opere tratte dai suoi ultimi spettacoli.
“Teatro è cinema” affronta per la prima volta, in modo sistematico, la ricerca di un nuovo punto d’incontro creativo fra Teatro e Cinema, usando il digitale, non solo come mezzo tecnologicamente avanzato, ma anche in grado, per la sua estrema agilità, di superare, in parte, l’antico problema della “quarta parete” teatrale.
Set d’eccezione è lo storico palcoscenico del Teatro Valle di Roma, trait d’union tra il presente “effimero” del Teatro che si consuma tutto nel “qui ed ora” e la necessità di fissare e di trasmettere le emozioni e le sensazioni che scatena.
“La decisione di Scaparro di filmare in digitale i suoi più recenti spettacoli - dichiara Suso Cecchi D’Amico - in modo creativamente autonomo, pur privilegiando il teatro, è estremamente interessante. Tra l’altro, personalmente ripeto spesso che ho il rammarico grande di non aver a suo tempo spinto Luchino Visconti a filmare alcuni dei suoi più significativi spettacoli teatrali: il cinema e il teatro si sarebbero certo arricchiti di questa esperienza al di là della pur fondamentale, e oggi mancante, memoria del suo lavoro.”
“Non voglio inventare un nuovo modo di fare cinema - spiega Maurizio Scaparro - né tanto meno un nuovo linguaggio. Vorrei solo trasmettere al meglio, artisticamente e tecnicamente, la passione e l’ansia di comunicare oggi i nostri sogni teatrali ad un’ideale platea sempre più ampia, attraverso i nuovi percorsi che il cinema prima e oggi le nuove tecnologie offrono all’artista e allo spettatore.”

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