Sinossi *: Il racconto ruota intorno alla figura di Bariona, capo di un villaggio vicino a Betlemme.
La storia è ambientata nell’epoca in cui la Giudea era oppressa dai Romani e vessata da continue richieste di tributi. Alla notizia della nascita del Messia, di un nuovo Re, Bariona, credendo che sia nient’altro che un nuovo oppressore, decide di recarsi a Betlemme per ucciderlo, ancora in fasce. Ma prima l’incontro con un “angelo”, poi l’incontro con uno dei Magi e non ultima la visione di Gesù Bambino (attraverso gli occhi di suo padre, San Giuseppe), riescono definitivamente a far mettere da parte al nostro protagonista il suo piano malvagio e con esso ogni diffidenza verso il Messia.
Abbandona così la rassegnazione che ha contraddistinto da sempre il suo vivere e la concezione stessa della vita, e si impegna nella realizzazione del progetto di liberazione del suo popolo.
Questo testo era dettato anche dall’esigenza di creare aggregazione e solidarietà tra prigionieri credenti e non credenti e, nella chiara allusione alla Francia occupata dai Tedeschi, per sollecitare la resistenza dei suoi compagni di prigionia contro gli invasori.
Progetto, questo, assolutamente nuovo e singolare per Sartre, notoriamente riconosciuto come l’esponente di un esistenzialismo ateo; lui stesso non ha esitato a dichiarare di aver avuto sempre un rapporto difficile ed impossibile con Dio. Oggi, la lettura di quest’opera, offre l’occasione di ripensare l’ateismo di Sartre e la sua filosofia dell’esistenza.
Grazie alla continua intensità del dramma e con la complicità dell’adattamento che proponiamo, il film riesce a suggerire alle coscienze degli spettatori, domande, provocazioni e riflessioni valide… per cristiani e non credenti, scuotendo le certezze sia degli uni che degli altri; cercando di far recuperare ai primi, l’autenticità delle proprie certezze e scalfendo, ai secondi, la diffidenza di fronte ad un Mistero che ancora oggi scuote e incuriosisce tutti i popoli del mondo.