Sinossi *:
Le nostre azioni hanno un punto di bellezza, una stagione nella quale risplendono. Per scoprirlo dobbiamo coglierle nel loro momento. Come dice Qohélet, «tutto ha sotto il cielo una sua ora, un tempo suo… Un tempo per stracciare e un tempo per cucire...»: è questa la traduzione di A Time to Mend, titolo misterioso scelto dal regista Raffaele Rezzonico per il suo progetto con la danzatrice e coreografa Flora Vannini. Qohélet è l’Ecclesiaste, il quarto dei libri sapienziali dell’Antico Testamento, redatto da un ignoto autore del III secolo. Dieci pagine in tutto, fra le millecinquecento della Bibbia, a cui Guido Ceronetti ha dedicato quasi cinquant’anni della sua vita, nel corso di quello che lui stesso ha definito «un duello conradiano». «Libro di miseria, libro alla miseria di tutti sacro», così lo presenta Ceronetti nell’introduzione di una delle edizioni che hanno segnato il suo lavoro di traduzione, «al vertice della sua musica, in figure incorruttibili, una Danza della Morte tra le più esatte, forse la più preziosa»

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