Sinossi *:
Il telecronista di Sky Sport Fabio Caressa ha vissuto 15 giorni con i militari italiani di stanza nelle province afgane di Farah, Bala Murgab, Balabaluk e Shaft a Shindand. Il risultato di questo progetto è un diario corale, documentario nella sostanza e drammatico nella forma, che restituisce volti, storie, esperienze di un pezzo d'Italia lontano da casa. Il video racconta una parte della nostra missione di cui si parla poco: dalle operazioni di bonifica degli sminatori, alla vita nelle carceri femminili, dal mantenimento della viabilità all'organizzazione degli aiuti alimentari, agli interventi del personale medico che assiste militari e popolazione civile.

Leopoldo Di Lenge (Post-produzione)

Ideazione e Sviluppo:
Pier Andrea Canei

Ideazione e Sviluppo:
Sergio Ramazzotti

Collaborazione Ideazione e Sviluppo:
Gabriele Acerbo

Produttore Esecutivo:
Francesca De Martini

Direttore di Produzione:
Maria Sole Zucchi

Cameraman:
Roberto De Amicis

Cameraman:
Federico Fornaro

Post-produzione Video:
Toni Pozzessere

TRAILER

FOTO




Note:
GLI EPISODI

Il primo passo sulla Luna (episodio 1)

5 agosto 2010: inizia il viaggio di Fabio Caressa verso l’Afghanistan. E’ lui l’unico civile dentro un volo di uomini tutti in divisa. Fabio scende dal C130 nell’aeroporto di Herat con il suo compagno di viaggio Sergio Ramazzotti, scrittore e foto-reporter. Il Generale Claudio Berto illustra l’operazione dell’Esercito Italiano prima che Fabio venga proiettato nella realtà piÃù cruda della vita dei militari: un pericolosissimo pattugliamento notturno a bordo dei mezzi blindati “Lince” e “Freccia”, lungo l’Highway One, la più importante strada asfaltata e spesso disseminata di ordigni esplosivi. E mentre seguiamo il dialogo a distanza via Skype tra una famiglia a Salerno e il proprio figlio nella base, Fabio si ritrova a fare la telecronaca di una partita della nazionale italiana che i soldati stanno guardando in tv.

Angeli custodi (episodio 2)
Fabio Caressa passa un’intera giornata a conoscere i velivoli più tecnologici in dotazione all’Esercito e all’Aeronautica e gli uomini in grado di guidarli. Vede decollare il Predator, l’aereo senza pilota, che consente di scattare foto e localizzare insurgents e talebani. Assiste al volo del Cacciabombardiere AMX e sale come pilota di un Mangusta, scoprendone i segreti. Alla fine di questa giornata, assiste divertito alla cena dei piloti che, finalmente, dopo tanto stress, possono divertirsi e cantare.

Polvere (episodio 3)
Fabio Caressa assieme ai soldati della base di Herat parte a bordo di un C130 e di un Black Hawk americano alla volta della base avanzata di Shindand. Intanto Sergio Ramazzotti si sposta verso l’avamposto Safe House, 20 chilometri a sud di Shindand nella Zeerko Valley, zona calda a rischio di attacchi dei talebani. Dalla base Fabio resta in contatto radio con lui. Poi prova sulla sua pelle cosa vuol dire vestire i panni di un Hurt Locker, uno sminatore. In questa occasione viene ricordato il tragico episodio di Mauro Gigli, morto in un’esplosione insieme al collega Pierdavide De Cillis. Caressa vede in azione l’unità cinofila, con il cane anti-esplosivo Tana. La sera è ospite speciale di una festa, tra balli improvvisati e spaghettate.

Le donne di Herat (episodio 4)
Nel cuore di Herat, Fabio Caressa e Sergio Ramazzotti vedono all’opera il PRT, l’organo diretto a ricostruire ed aiutare le provincie afgane. Visitano l’ospedale pediatrico e l’ambulatorio all’interno del PRT stesso. Il leitmotiv è il ruolo e le difficoltà che le donne afgane incontrano nella cultura islamica. Caressa, dopo aver ammirato i quadri dipinti dalle donne locali al Visual Art Center, entra in un carcere femminile, passando per la cittadella e la splendida Moschea Blu. Alla fine della giornata, Fabio torna a vestire i panni del telecronista per una singolare partita di calcetto, la finale del trofeo PRT.

Salviamo i bambini (episodio 5)
Missioni su missioni.. Mentre Sergio Ramazzotti, circondato dai bambini, è a Mandel alla cerimonia per la deposizione della prima pietra di una scuola, Fabio Caressa assiste all’inaugurazione di un pozzo in un altro villaggio. Intervista gli Elder, i capi villaggio, e incontra il capo della polizia afgana. Poi entra nel centro d’addestramento della polizia afghana curato dai nostri Carabinieri e incontra i medici e infermieri che lavorano a stretto contatto con i soldati. Ramazzotti intervista i bambini all’orfanotrofio a Farah e assiste a momenti di tensione a Bala Baluk.

In trincea (episodio 6)
La FOB (Forward Operating Base) è un avamposto militare, con funzione di sostegno delle operazioni tattiche ed è la zona più soggetta ad attacchi da parte dei talebani. Bala Morghab è una delle aree calde esplorate da Fabio Caressa e Sergio Ramazzotti per capire quanto è dura la vita di un soldato in quei luoghi, con un caldo superiore ai 40 gradi scavando trincee e creando avamposti mentre insuergents e talebani sparano a vista. Fabio visita i villaggi sulla striscia verde di Bala Morghab, per essere poi accolto nella casa di un Elder. Il livello di pericolosità attribuito dalle nostre forze armate è 7 e Fabio se ne rende conto quando affronta il suo primo volo tattico.

Ritorno a casa (episodio 7)
Dopo 15 giorni passati al fronte Fabio torna a casa. Anche i soldati fanno ritorno. Le famiglie aspettano e con loro le telecamere di Sky. Di alcuni dei militari incontrati durante le puntate precedenti ripercorreremo l’esperienza in Afghanistan, racconteremo le loro storie, le loro paure e le loro speranze. Vivremo con loro l’emozione di tornare in patria.

Buongiorno Afghanistan – Diario di Fabio Caressa (episodio 8)
In una puntata speciale, i momenti più emozionanti vissuti dalla troupe insieme ai nostri connazionali impegnati in Afghanistan.

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