Sinossi *:
In un salotto, Turicchio intona Tu ca nun chiagne davanti alla famiglia, che lo ascolta attenta e divertita. Tra il pubblico Mina si fa trasportare dalle parole e dalla melodia, e comincia a raccontare episodi della sua vita passata nel piccolo borgo pugliese di Carovigno. Nella mente della nipote (anche lei Mina, in un gioco di trasposizioni e cortocircuiti temporali) prende forma una fantasticheria: si ritrova a passeggiare per i vicoli del centro storico, dove incontra uomini e donne del passato, intenti a vivere la propria quotidianità. Immagina con i suoi occhi le vicende della vita della nonna tra precoci esigenze lavorative, incontri e desiderio di dare spazio alla propria creatività. La Mina nipote rivede così sé stessa nei racconti della nonna, riconosce l’appartenenza alla sua comunità, seppur trovandosi diversa. Questa consapevolezza sembra tracciare l’esigenza per Mina di volgersi al passato per poter guardare al futuro in un percorso di autoconoscenza. Esistere diventa così motivo e strumento per conoscersi.



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