Sinossi *:
Danio Manfredini, talento brillante e irregolare del teatro italiano; in Cinema Cielo dispone gli spettatori al posto dello schermo dove è idealmente proiettato un film hard, ispirato al romanzo di Jean Genet “Nostra signora dei fiori”, del quale si percepisce solo una traccia sonora di fondo: una partitura per quadri, intrecciata alla frenetica quotidianità della sala. Il pubblico spia nel buio, lo sguardo si posa voyeuristicamente sullo squallido ma struggente scenario della platea popolata da un’umanità brulicante per la quale il sesso è ossessione, conforto, merce, illusione, evasione. Uomini di carne e manichini ‘kantoriani’: tutti comunque automi della perversione sessuale, che praticano meccanicamente in spietati rituali. Una gabbia di reietti innocenti che Manfredini accarezza e racconta con tenerezza lieve, affettuosa ironia e lacerante poesia. Un ritratto straziante dell’umana fragilità.
Cinema Cielo è uno degli spettacoli più intensi dell’artista milanese, frutto di un lungo lavoro di ricerca che nel 2004 gli è valso il Premio Ubu per la miglior regia.



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