Sinossi *: Il ricordo di Rocco Gatto, a trenta anni dalla scomparsa, e del murales che lo rappresenta, fanno da sfondo ad una storia che racconta la Calabria odierna: una terra in cui persistono scottanti problematiche e pesanti contraddizioni, ma che tenta di reagire attraverso i pensieri e i gesti di chi si oppone a questa mattanza. Il restauro rappresenta un atto simbolico, una presa di coscienza forte e tangibile, che faccia sapere alla ‘ndrangheta che ci sono anche loro e che sono pronti a raccontare quello che succede nella loro terra. Anche se molti di questi ragazzi l’hanno ‘abbandonata’, per studio o per lavoro, non possono accettare di lasciarla in mano alla criminalità.
In una Calabria – che si dice – non fa niente, non si muove, loro hanno deciso di fare qualcosa, qualcosa di concreto. Di opporre la forza dell’arte ai soprusi mafiosi. Di combattere pistole e minacce attraverso l’uso di colori e creatività. Perché il murales che sbiadisce è una metafora chiara e deprimente di una memoria che scolorisce, portandosi via anche la carica emotiva e passionale che la sua realizzazione era riuscita a mettere insieme.
Il documentario racconta l’iniziativa del recupero del murales partendo dalla vicenda di Rocco Gatto e del movimento anti-‘ndragheta in Calabria negli anni ’70. Per cercare di capire la Calabria (l’Italia) di allora, ma soprattutto la Calabria (l’Italia) di oggi.