42. Edizione Festival Internazionale di Cinema e Donne
MERCOLEDì 25 Novembre
On demand su PiùCompagnia in collaborazione con Mymovies
dalle ore 10
Drama
Corpi di Malgorzata Szumowska, Polonia, 2015, 90’
v.o. polacco st. italiano
Orso d'Argento a Berlino è un film di culto da subito. Corpi mette in scena molti corpi ma si interessa soprattutto delle anime, Sia di quello che intendiamo quando parliamo dell'intimo degli esseri umani che di quello che le religioni insegnano essere la parte immortale di noi tutti. Varsavia, Janusz, un Procuratore in pensione, vedovo e angosciato, non riesce a rispondere ai problemi della figlia ormai grande che soffre di bulimia. Tra i due arriva una psicologa che coltiva lo spiritismo accompagnata da un enorme cane. Il film centra, con ironia provocatoria, i problemi grossi della famiglia, della solitudine e della comunicazione interpersonale.
Malgorzata Szumowska è una delle più importanti registe della nuova onda polacca. Nata a Cracovia da una famiglia di artisti, scandalizza e ottiene grande successo. Il suo ultimo film Śniegu już nigdy nie będzie (2020), che scrive, dirige e in parte produce, è stato scelto per rappresentare la Polonia nella categoria internazionale ai Premi Oscar 2021.
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dalle ore 10
Commedia
Hab di Nòra Lakos, Ungheria, 2020, 90’
v.o. ungherese st. italiano
Una commedia/favola sull'attuale incertezza del ruolo femminile. Dunque un tema molto serio, svolto in modo ironico e provocatorio. Dora, che crede all'amore romantico hollywoodiano, si consola da un abbandono (il suo promesso ha sposato un'altra) dandosi alla pasticceria. Confeziona splendidi dolci cui dà il nome delle più famose, e durature, coppie della storia del cinema. Anche la pasticceria fallisce e lei deve mentire sul suo status di single al concorso per imprenditori cui partecipa. A questo punto esce dal suo mondo fantastico e approda finalmente alle possibilità della vita reale.
Nora Lakos è una regista ungherese di formazione europea. Ha studiato cinema a Budapest ma anche all'INSAS di Bruxelles e alla London Film School.
Hab è il suo primo lungometraggio. Ha realizzato cortometraggi che hanno ricevuto premi e serie tv. Ha fondato il primo Festival di cinema per ragazzi intitolandolo Cinemira, dal nome della sua bambina Mira.
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dalle ore 10
Documentario
Tódallas mulleres que coñezo di Xiana do Teixeiro, Spagna, 2018, 46’
v.o, gallego, spagnolo st. italiano
Una riflessione sullo squilibrio sociale perdurante, e forse in aumento, tra uomini e donne. Affidata alle parole raccolte in tre contesti significativi segnati da esperienze affini che vanno dall'amicizia, al lavoro, alla scuola. La strada è un luogo violento e mascolinizzato. Come cambiano o i comportamenti delle donne di conseguenza? Come si comportano i media? Subito lo spettatore è dentro questa discussione su come eliminare la paura senza usare la paura e la violenza senza usare la violenza.
Xiana do Teixeiro, regista e artista visiva. Co-fondatrice della società di produzione Walkie Talkie Films (2008), Dottorato di ricerca in comunicazione audiovisiva (UAB) e laurea in giornalismo (Southampton S.U.). Creatrice di musica e produttrice (Ta!, The Adaptation Dance). Lavora sulla narrazione intima, sull'identità di genere e sulla costruzione di genere e verso una ridefinizione dell'idea di natura.
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dalle ore 10
Drama
Lontano da Qui di Tommaso Santi, Italia, 2020,14'44''
v.o. italiano
Piccolo giallo girato tra Prato e Pescia, con finale sorprendente. Un invito all'attenzione. Uno sguardo non distratto può salvare una donna dalla violenza. Compaiono immagini allarmanti di una lite sullo schermo della video sorveglianza di un parcheggio sotterraneo e l'addetta alla sorveglianza decide di scendere nel parcheggio per capire che succede. Da qui inizia la sua privatissima inchiesta. Il corto, ha vinto il bando “Non violenza – Lo schiaffo più forte” del Mibact, dedicato a progetti che sensibilizzino sul tema dell'azione nonviolenta in difesa delle donne.
Tommaso Santi, autore teatrale, sceneggiatore e regista. Scrive per il cinema e il teatro. I suoi documentari spaziano dalla storia locale I bambini della miniera, sulla strage di Ribolla ai grandi restauri come Restaurare il cielo sul restauro della Basilica della Natività di Betlemme, Premio Globi d'Oro 2017. Ha ottenuto due volte il premio Solinas. I suoi testi teatrali sono stati messi in scena in Italia, Slovenia e Francia.
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Commedia
Il tesoro di Nicol Zacco, 2019, 11'.56''
v.o. italiano
Una piccola casa in campagna dove vivono Natale e Anita, due settantenni con pochi soldi ma ricchi di amore e affetti sicuri. Claudia, la loro figlia, invece se la cava peggio in città. Chiede che i nonni prendano con sé, per un po', la nipotina Mariù. La bimba è felice di stare con i nonni ma vorrebbe meno nubi all'orizzonte e magari un pò di fortuna per rimettere a posto il futuro. Così Natale e Anita si organizzano per far trovare un tesoro al loro "tesoro" di nipotina.
Nicol Zacco è nata in Sicilia nel 1989 ma è cresciuta a Firenze. Ora vive in Sardegna a Santa Margherita di Pula (Cagliari) e lavora per la scuola internazionale di cinema New York Film Academy. Laureata in Scienze della Mediazione Linguistica e dottorato in Scienze della Comunicazione, ha scritto la sceneggiatura de Il tesoro per la tesi in Linguaggi del Cinema, della Televisione e New Media dell'Università di Cagliari. Scrive per riviste di cinema, viaggi, filosofia e cultura.
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Documentario
Histoire d'H di Silvia Lelli, Italia, 2018 12'18''
v.o. italiano
Documentario sperimentale, prod. AntropoLogiche. Silenzio e invisibilità permettono alla violenza di esistere e riprodursi. H., la 'lettera muta', si trasforma e parla: racconta in prima persona la storia dell'incesto pedofilo subìto, le dinamiche e le conseguenze portate addosso per tutta la vita, con lucidità impressionante, con la forza e la chiarezza di chi vuole cambiare la storia delle relazioni tra i sessi e tra le generazioni. Performance terapeutica e lirico-politica.
Silvia Lelli. PhD. Antropologa Culturale, Università di Firenze Documentarista, etnografa, autrice di libri universitari. Genere, Violenza, Educazione multiculturale, Ambiente, Sviluppo Premi 2018 Gilda Antiviolenza 2015 Corecom Toscana-Comunicazione Sociale 2013 Star Project.EU Best National Project, Cinema&Donne-Violence on Women 2012 Spirit of Da Vinci-Usa per Johanna Knauf Direttrice d’Orchestra 2007 Contrasti Corto-MediaMix per Storie di ordinaria busvia.
GIOVEDì 26 Novembre
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Documentario
Nasrin di Jeff Kaufman, Usa, 2020, 90’
v.o. persiano, inglese st. italiano
Nasrin Sotoudeh: avvocata in Iran, impegnata nella difesa diritti civili, delle donne e contro la pena di morte. E' stata condannata a 38 anni e 148 frustate con l'accusa di propaganda contro lo stato e per essersi presentata in pubblico senza velo. Aveva difeso le donne che protestano contro l’obbligo di indossare il velo e molti giornalisti e attivisti, tra cui il premio Nobel per la pace Shirin Ebadi. Le riprese di questo film in Iran sono state effettuate clandestinamente e con grande pericolo da persone che, ovviamente, restano anonime.
Jeff Kaufman, documentarista americano. E' regista, sceneggiatore, montatore e produttore dai molti premi e riconoscimenti in ogni ruolo. Ha scritto, diretto e prodotto numerosi documentari in proprio e ha realizzato episodi delle serie televisive di Discovery Channel. E' anche un illustratore e autore di cartoons per The New Yorker e per The Los Angeles Time.
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Documentario
Cuba’s Forgotten Jewels: A Haven in Havana di Judy Kreith, Robin Truesdale, 2020, 46’
v.o. inglese st. italiano
Evento in collaborazione con JDC Archives di New York e Unversità degli Studi di Firenze, Studi di genere. Prof- G.Campani. Durante la dittatura di Fulgencio Batista Cuba era diventata un importante crocevia per il commercio e soprattutto la lavorazione dei diamanti. Circa 6000 ebrei provenienti dal Belgio, dall'Olanda e dall'Austria, in fuga dal nazismo, erano approdati all'isola della musica, del sole, e delle meravigliose spiagge. Molti erano tagliatori di diamanti con le loro famiglie. Grazie ai contatti professionali internazionali e alla grande esperienza fecero decollare una vera e propria industria nell'isola.
Judy Kreith, Robin Truesdale. Questa sorprendente storia tropicale di diamanti e Olocausto è raccontata dalla figlia di una delle protagoniste, Judy Kreith che assieme a Robin Truesdale, ha rintracciato gli antichi rifugiati di Cuba e i loro discendenti tra America e Israele. Qualcuno anche nei paesi d'origine della vecchia Europa.
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Docu film
La Napoli di mio padre di Alessia Bottone, Italia, 2020, 20’
v.o. italiano st inglese
Memoria da non perdere. Radici da ritrovare. Prova brillante di riuso del materiale d'archivio a scopo narrativo. Un docu film interpretato dall’attrice veronese Valentina Bellè, prodotto nell’ambito del Premio Zavattini in collaborazione con Archivio Aamod, Istituto Luce e K-Studio. Il rapporto tra un padre e una figlia durante un viaggio in treno che dal nord punta a sud. Il padre descrive la sua Napoli e la sua infanzia, concentrata nel quartiere Vicaria. Poi la fuga e la paura dell'ignoto che accomuna gli emigranti italiani del secolo scorso, con la valigia di cartone, ai migranti a bordo dei barconi dei giorni nostri.
Alessia Bortone. Regista, sceneggiatrice e giornalista laureata in Istituzioni e Politiche per i Diritti Umani e la Pace. Nel 2017 consegue il Master in Sceneggiatura Carlo Mazzacurati dell'Università degli Studi di Padova. Realizza documentari su importanti temi sociali. Firma inchieste e videonchieste apprezzate e premiate
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Documentario
Delphine et Carole Insoumises di Callisto McNulty, Francia/Svizzera, 2019, 68'
v.o. francese st. italiano
Le Indomabili sono Delphine Seyrig e Carole Roussopoulos. La fascinosa attrice dei grandi registi della Nouvelle Vague (Truffaut, Demy, Bunuel, Resnais) era nata in Svizzera ma aveva frequentato i poeti beatnik e i registi underground di New York e San Francisco. La sua complice è Carole Roussopoulos, pioniera del videoattivismo femminista, franco svizzera anche lei. Organizzano collettivi e manifestazioni, Si battono allegramente contro i Moloch della comunicazione. Le armi non sono pari ma le loro opere, sovversive, militanti e intelligenti, divertono e colpiscono il bersaglio. Questo documentario è già un cult.
Callisto McNulty, cineasta francese nipote di Carole Roussopoulos. Ha utilizzato immagini d'archivio, brani di film e preziosi inediti di Carole per raccontare le avventure del duo mediatico e dei loro collettivi artistici "Insoumuses" e "Video Out".
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Documentario
Off-Identikit di Veronica Santi, Italia, 2020, 26'
v.o. Inglese e italiano
Documentario sulla critica e curatrice d’arte Francesca Alinovi, uccisa nel 1983, attraverso i ricordi degli artisti d’avanguardia newyorkesi con cui ha lavorato. Vincitore della Sezione Italiana della 2ª edizione del Festival DocuDonna. Motivazione: Per la sua capacità di mettere al centro gli artisti e di utilizzare il linguaggio filmico al servizio della storia di Francesca Alinovi in modo aderente alla sua personalità e coerente all'atmosfera dell'epoca. Un documentario di grande attualità e di ispirazione per le giovani generazioni. Interviste agli artisti: Robert Kushner, Kenny Scharf, Toxic, Ann Magnuson, Stefan Eins, Daze e Crash. Interviste inedite datate 1981/82 di Francesca Alinovi a Keith Haring, Rammellzee e A-One.
Veronica Santi. Formazione in Scienze Politiche e in Storia dell’Arte, è critica d’arte, curatrice, autrice e regista di film documentari. A New York è Program Director per ArtBridge. Scrive per prestigiose riviste di arte e cultura contemporanea.
VENERDì 27 Novembre
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Drama
La hija de un ladròn di Belèn Funes, Spagna, 2019, 102
v.o. spagnolo st. italiano
Acclamato film d'esordio, La hija de un ladrón, racconta di Sara, che vive con il suo bambino in un appartamento fornito dai servizi sociali a madri in difficoltà.
Ha vent'anni e non trova un lavoro. Prova a ricostruire una famiglia ma non può contare sul padre di suo figlio e neanche su suo padre che è un pericoloso inetto: il “ladro” è proprio lui. Cionostante, si fa affidare il fratellino che sta per andare a scuola. Ritratto di una combattente nella periferia di Barcellona. Realismo drammatico ma contenuto, come nei film dei Dardenne. Miglior opera prima ai Goya 2020 e premio migliore attrice all'ultimo Festival di San Sebastian.
Belén Funes (Barcellona, 1984) ha avuto Isabel Coixet come madrina del suo primo cortometraggio, Sara a la fuga, girato nel 2015 e candidato al Goya nella sua categoria quell'anno. Due anni dopo ha girato La inútil. Ha studiato sceneggiatura a San Antonio de los Baños (Cuba) e regia all'ESCAC, Scuola superiore di cinema a Barcellona.
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Drama
A portuguesa di Rita Azevedo Gomes, Portogallo, 2018, 136'
v.o. spagnolo st. italiano
Il grande cinema portoghese è visionario in senso letterale. Rita Azevedo Gomes racconta un tempo lontano attraverso visioni che inanellano cinema, letteratura e pittura. Una storia tratta da Robert Musil con un castello, una guerra eterna, una sposa straniera che resta a lungo sola. La sposa portoghese in un maniero vicino al Brennero incontra la solitudine, riscopre il legame felice con la natura (nuotare e passeggiare, allevare un cucciolo di lupo) e ripensa modi e possibilità dell'amore.
Rita Azevedo Gomes inizia negli anni Settanta, tra cinema, teatro e opera. Collabora con Manuel De Oliveira per il film Francisca. Esordisce alla regia con O Som da Terra a Tremer. Realizza cortometraggi e lungometraggi come Frágil Como o Mundo e A Vingança de Uma Mulher. A 15ª Pedra: De Oliveira dialoga con João Bénard da Costa, storico direttore della Cinemateca Portuguesa, per cui Rita Azevedo Gomez lavora come programmatrice.
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Documentari
Covid 2020 di aa vv, Palestina, 2020, 18'56''
v.o. arabo st. italiano
Sette minidocumentari, quasi dei messaggi in bottiglia lanciati da un paese molto vicino ma sempre più dimenticato dai media, la Palestina.
Emptiness di Fidaa Ataya, Palestina
Il mondo sembra vuoto e io non posso dormire. Il canto dice "La notte è lunga come un infinito filo di seta".
Appointment di Atar Jadili, Palestina
Cosa è più pericoloso: portare il bambino all'ospedale pieno di malati per fare il test o restare a casa in preda all'angoscia per quello che potrebbe accadere?
All routine di Amjaad Habalreeh, Palestina
La vita concentrata nel laptop e lo sguardo incorniciato dalle finestre.
When Is the Wedding di Maysa Alshader, Palestina
Maysa trascorre il tempo del distanziamento forzato completando i preparativi del matrimonio, ma quando potrà indossare il suo bell'abito da sposa?
Messages di Ala Desoki, Palestina
La vita, il "mondo fuori", entrano solo dai messaggi telefonici, Ala vorrebbe chiudere e addormentarsi. Amici, lavoro, passioni si perdono ma occorre resistere e non arrendersi.
Impossible visit di Feda Naser, Palestina
Il bimbo di Feda è irresistibilmente attratto da ciò che vede dalla finestra. Lei vorrebbe per lui i cieli azzurri della Palestina e tanti luoghi da visitare e conoscere in libertà.
The moment di Dina Amin
Durante il lockdown la filmaker si rende conto che la sua vita si è trasformata in una maratona snza fine.
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Drama
Solo no di Lucilla Mannino 2019 Italia 89'
v.o. Italiano
Arriva dalla Sicilia il film manifesto più efficace contro la chiusura dei teatri e l'azzeramento dell'Arte. Però non è un film "impegnato", è un abbraccio poetico e coinvolgente tra teatro, opera e cinema. Con un bel piglio sperimentale racconta di Cecilia, primadonna di un teatro destinato ad essere distrutto per far posto ad un supermercato, che nel teatro si è barricata e con il suo corpo fa ostacolo alla barbarie. Lei (Anna Teresa Rossini) è anche Cho Cho San, Madama Butterfly e Signora Pinkerton, la più tradita delle eroine. Accanto c'è la fida e pragmatica Suzuki (Francesco Zecca), attor giovane destinato ad ereditare, nonostante tutto, la passione per il teatro e per l'Arte.
Lucilla Mininno
Nata a Bari e laureata in Sociologia, ha studiato drammaturgia con la scuola Holden di Alessandro Baricco e sceneggiatura presso la RAI, nonché Riprese e Montaggio presso Scuola di Cinema di Roma. Come regista ha realizzato vari cortometraggi e due serie visibili visibili sul canale youtube di VRAB pictures. Solo no è il suo primo lungomertraggio realizzato in collaborazione con Comune di Novara di Sicilia, Ente Teatro di Messina e della Collective Pictures.