Sinossi *: Il documentario racconta di un’Italia in cui cooperative sociali, associazioni ed enti locali si alleano nei e coi territori per tessere una comunità coesa e capace di affrontare il quotidiano valorizzando il potenziale presente in ciascuno dei soggetti in gioco. Riscoprire la disabilità come spazio di relazione leggero e creativo, la valorizzazione delle competenze per includere e attivare sviluppo locale, arte e cultura come occasione di rigenerazione di un territorio, la bellezza quale denominatore comune per l’incontro tra generazioni e comunità. Quattro racconti che grazie al commento di altrettanti esperti aprono ad una riflessione più ampia, nell’intento di illustrare tecnica e intenzione nella pratica in cui si realizzano, aspirando a descriverne, almeno in parte, il metodo.
Note:
Il progetto di un documentario sull’animazione nasce nel 2018 in occasione del 15° anno di attività di AssociAnimAzione, proponendosi di affrontare l’annosa questione del non riconoscimento dell’animazione sociale e culturale da un pubblico che non sia dei soli addetti ai lavori.
L’idea di un lavoro sociale circoscritto agli interventi di prossimità e cura, trascurando numerose esperienze di costruzione delle comunità territoriali necessitava di una narrazione diversa, capace di accostare pensiero e azione, evidenziando il potenziale di un metodo che prevede formazione, analisi e ricerca, ipotesi di lavoro, azioni condivise e prefigurazione di scenari.
È con queste premesse che Il Raggio Verde e AssociAnimAzione affidano al videomaker e giornalista Nicola Berti il compito di affrontare un viaggio tra alcune delle centinaia di realtà sparse per tutto lo stivale, in cui l’animazione incontra persone, gruppi e territori, trasformandoli in esperienze di crescita e sviluppo di opportunità per tutti.
Nell’idea di Stefano De Stefani, metodologicamente raffinata da Michele Marmo, il manifesto dell’animazione sociale e culturale (disponibile sul sito www.associanimazione.org) è la base su cui vengono selezionate esperienze e questioni affrontate nei diversi capitoli del documentario, con l’obiettivo di rinunciare il più possibile ai tecnicismi, a favore di una limpidezza degli accadimenti generati dall’intenzionalità progettuale: le cose che succedono.