Sinossi *: Seguendo la traccia dei fondamentali scritti del maestro Roberto Longhi, Eugenio Riccòmini, “adorabile genio della divulgazione artistica” (Giovanni Mazzanti), ripercorre quattro secoli di pittura bolognese, da Cimabue ai Carracci – la stirpe di artisti che giocò un ruolo cruciale nel passaggio dal tardo manierismo al barocco – a Giorgio Morandi, forse l’artista italiano più influente del secondo dopoguerra, che lo stesso Riccòmini conobbe e frequentò.