Sinossi *:
L’immediatezza e il tono colloquiale delle conversazioni bolognesi di Daniel Schmid con Luisa Ceretto, la sua voce, impressa su nastro, che a ventitré anni di distanza restituisce il suo sguardo nel ripercorrere tappe diverse della propria ricerca cinematografica, ricordandone aspetti meno conosciuti, mi hanno suggerito un’associazione visiva in cui immagini odierne della zona universitaria, dell’antico ghetto ebraico e del luogo simbolo della Bologna degli Studi, l’Archiginnasio, si sovrapponessero a immagini e riprese di Schmid, regista da sempre interessato a culture ed epoche lontane, col gusto per mondi e atmosfere che vanno perdendosi. Il Racconto fuori stagione a lui dedicato è un omaggio a una figura di grande umanità e sensibilità artistica, che ha sempre mantenuto uno stretto legame verso la cultura italiana, e si inserisce in un progetto di recupero di memoria cinematografica, storica e letteraria, che da tempo porto avanti.