Sinossi *:
Il documentario ripercorre la storia, gli aneddoti e le testimonianze di chi partecipa e prende parte da anni all'organizzazione del Presepe vivente.
E' anche il racconto delle tappe che portano alla realizzazione di un evento che da cinquant'anni coinvolge oltre 350 figuranti.
Era il 1975 quando la Pro Loco Castello inaugurò la prima edizione del Presepe vivente.
Una riflessione, dopo mezzo secolo, non solo quello che lo spettatore può osservare nelle notti del 23 e 24 dicembre, ma ho voluto approfondire aspetti storici e antropologici che fanno da sfondo a tale rievocazione.
Il Presepe vivente non ha un vero regista ma è creato da attori non professionisti che impersonano in modo naturale tutte le anime della Sacra Rappresentazione della Natività.
Gli attori sono gli abitanti del paese e dei paesi vicini; giovani e gli anziani.
Giuseppe e Maria sono scelti dal direttivo della Pro Loco; a volte il Bambino Gesù è interpretato dall'ultimo nato nell'anno.
Un avvenimento che si colloca a metà strada tra il teatro popolare e la rievocazione sacra.
L'intento è stato quello di analizzarne il senso e i contenuti di una forma teatrale primitiva legata alla rappresentazione popolare.
Una scelta sentita e partecipata coralmente in una scenografia che viene ricostruita ogni anno per ambientare la vicenda della natività.
I figuranti raccontano come hanno scelto o sono stati chiamati a impersonare una parte, un ruolo: le paure di non essere all'altezza, ma anche la gioia di partecipare.
Il lavoro cinematografico ha un indirizzo antropologico e culturale, non solo d'archivio ma bensì di studio sociale legato al teatrale popolare dove l'uomo, da millenni continua ad interpretare i grandi temi dell'umanità in questo caso la Natività di Gesù".

Luca Delpiano

Produttore:
Remo Schellino

Consulenza Antropologica:
Piercarlo Grimaldi

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