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locandina di "Dolce Tempesta"

Dolce Tempesta


Regia: Dario Pastorino
Anno di produzione: 2024
Durata: 13' 49''
Tipologia: cortometraggio
Genere: drammatico
Paese: Italia
Produzione: N.I.P..
Distributore: n.d.
Data di uscita:
Formato di proiezione: DCP, colore
Titolo originale: Dolce Tempesta

Sinossi: "Dolce Tempesta" racconta intimamente la vita di Francesca Palumbo (Diletta Masetti), una giovane madre vissuta negli anni '50, affetta da una malattia allo stadio terminale che dedica gli ultimi giorni della sua esistenza alla formazione umana e culturale dei suoi figli, al fine di preparali alla vita. Nell'Italia della ricostruzione post-bellica, alla vigilia del boom economico degli anni '60 e dell'enorme mutamento del costume sociale che da lģ a poco avrebbe segnato profondamente la societą italiana, sino ad allora imperniata su un modello familiare di natura patriarcale, Francesca č protagonista indiscussa del suo tempo e modello granitico di valori per i suoi due figli. Per la sua straordinaria capacitą di assurgere alla funzione di educatrice nel poco tempo concessole dal destino, scuote lo spettatore moderno ed in particolare i genitori di oggi, sempre pił smarriti ed incapaci di esercitare la loro azione educativa in un mondo globalizzato ed iperconnesso, dove l’evoluzione personologica, educazionale e pedagogica delle nuove generazioni č sempre pił delegata a terzi, privando la famiglia della sua naturale funzione di cellula gametica della societą.
Il legame indissolubile che lega Francesca ai suoi bambini continua a rivivere, anche a distanza di decenni, nei ricordi della piccola Maria (Agata Garbini) e del figlio maggiore Sasą (Tommaso Marcocchi / Dario Pastorino). Il cortometraggio offre uno spaccato di vita intenso, facendoci vivere da una parte le emozioni della protagonista e dall’altra il dolore e la crescita personale di Sasą , che trova nel teatro "Gian Carlo Menotti" di Spoleto, una sorta di macchina del tempo, che lo riporterą a ricongiungersi con quei ricordi che ha ricorso per tutta la vita. Il regista non lascia spazio alla malinconia, ma tratteggia la libertą felice di Sasą che, ormai divenuto adulto, essendosi dimostrato capace di scegliere in quale direzione andare, realizza di aver tradotto nella sua vita il bagaglio di valori donatogli da sua madre.

Sito Web: http://

Ambientazione: Lago Trasimeno / Spoleto

Note:
Ispirato alla poesia omonima del poeta Rino Piroscia.

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