Sinossi *: Quanto è facile perdersi in un museo d’arte contemporanea assorti dalle migliaia di opere in un dedalo di stanze… ma dov’è la toilette? Cosa si può fare in questi casi se non trattenerla, stringere le gambe e farsi cullare dagli spasmi che ti guidano in una danza scomposta? Quale luogo migliore del fondo di una fila per accantonare ogni dignità, di fronte a spettatori che scambiano quella sofferenza per un’autentica “performance”? Due minuti di gloria e poi quando la coda si scioglie, bando all’arte, c’è solo una cosa da fare.