Sinossi *: Un’odissea durata circa otto anni, dall’Afghanistan, attraverso Pakistan, Iran, Turchia, Grecia e infine Italia. E’ la storia vera di Enaiatollah Akbari, un ragazzino afghano che la madre “abbandona” per salvarlo, a soli dieci anni, con tre regole di vita: non fare uso di droghe, di armi e non rubare. Enaiat è abituato alla violenza: il padre derubato e ucciso dai banditi, il maestro assassinato dai talebani per non aver chiuso la scuola hazara, lui e suo fratello nascosti in una buca per sfuggire alla schiavitù. Lotta per la sopravvivenza, riconoscente a chi gli offre un giaciglio o un po' di cibo, poi dal Pakistan raggiunge con un trafficante di uomini l'Iran, lavora in un cantiere per pagarsi il viaggio e il cantiere diventa la sua casa e la sua prigione. E dopo gli sgomberi, i rimpatri, le botte dai poliziotti, parte per la Turchia, scala le montagne per un mese, di notte, al freddo, senza cibo. Tre giorni nel cassone di un camion e poi un gommone a remi per la Grecia. Il sogno di poter andare a scuola e trovare un posto che gli dia il diritto di vivere, lo porta a vincere una sfida impossibile, regalandoci speranza e fiducia nella possibilità di costruire un mondo migliore.
Note:
CNT Compagnia Nuovo Teatro
Il primo nucleo della C.N.T. nasce in Svizzera nel 1994 con un gruppo di giovani sotto la direzione artistica dell’attrice-regista Patrizia Schiavo con l’obiettivo di sviluppare un linguaggio teatrale capace di abbattere frontiere linguistiche e culturali, svincolarsi da una restrittiva classificazione di genere e ricercare un “teatro necessario”. Significativi i progetti contro la violenza e il razzismo con l’Interkunst di Berlino e il D.N.A di Amsterdam. La NUOVA CNT, prediligendo la creazione di testi originali e la commistione di stili e linguaggi artistici, animata dall’impegno civile e ampliata da giovani talenti, si costituisce nel 2014 a Roma all’interno di un comitato di sviluppo locale, progetto, partito dall’Università Roma3, per la riqualificazione di un quartiere degradato, alle spalle degli studi di Cinecittà. Nel 2016 trasforma un locale del comune abbandonato e adibito a discarica in uno spazio culturale: TEATROCITTÀ, CENTRO DI FORMAZIONE E RICERCA, prezioso presidio culturale dove creare scambi e promuovere partecipazione. Vivere il teatro come arte, mission, strumento di denuncia, incontro, confronto, discussione e trasformazione sociale. TEATROCITTÀ, ha al suo attivo 4 anni di intensa attività, tra formazione, progetti didattici per le scuole, rassegne teatrali per giovani compagnie (“Frammenti al femminile”), contest e workshop di danza contemporanea per artisti Under 35 (“Corpo mobile”), incontri e spettacoli sulla violenza di genere (“Parla con lei”), iniziati con “Il laboratorio della vagina” che avuto molto successo di pubblico e critica dal Fringe festival 2017 all’ Off/Off Theatre 2018. Dal 2003 collabora con diverse scuole attraverso progetti all’interno del P.O.F. (ampliamento dell'offerta formativa) e propone spettacoli seguiti da incontri con l’ass. Libera contro le mafie e con i referenti di Amnesty International che ha concesso il patrocinio al alcuni progetti come “Enaiat, l’incredibile storia”